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Chimica: imprese punite solo a met
Per Sacconi, relatore della riforma, «è un gran risultato perché lindustria non è riuscita a imporre le sue modifiche»
Una vera rivoluzione per la legislazione chimica comunitaria. Lo scorso 17 novembre, infatti, il Parlamento europeo ha adottato in prima lettura il regolamento Reach per la registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche. Relatore della riforma è stato Guido Sacconi (Pse), il cui testo ha ottenuto un appoggio quasi unanime. «Mi ritengo soddisfatto», commenta Sacconi, «e non solo per la larga maggioranza che si è espressa a favore, ma soprattutto perché si è raggiunto un equilibrio tra due fronti lungamente contrapposti: la difesa della salute umana e dell?ambiente, da un lato, e quella della competitività del sistema industriale europeo, dall?altro. I compromessi raggiunti si sono dimostrati solidi».
Ma quali sono le novità principali introdotte dal regolamento? Reach ribalta il meccanismo su cui erano basate le quaranta Direttive europee sulla materia, che attribuivano all?autorità pubblica l?onere della prova riguardo alla sicurezza delle sostanze chimiche presenti sul mercato. Ora starà alle imprese documentare il grado di pericolosità delle sostanze che producono in quantità superiore a una tonnellata l?anno e comunicare le conclusioni all?agenzia europea creata ad hoc con il compito di valutare quali sostanze dovranno essere autorizzate, limitate nell?uso o totalmente espulse dal mercato.
Di sicuro c?è che, nelle discussioni preliminari sulla riforma, l?industria chimica non è rimasta a guardare. Sacconi stesso ha fatto riferimento a ?pressioni? subite da molte parti. L?industria chimica tedesca, per esempio, ha fatto sentire la sua voce e condizionato l?intero sistema politico. «In ogni caso, alla fine siamo arrivati ad una soluzione condivisa, che ha reso il regolamento più flessibile e facile da applicare per le imprese, soprattutto le piccole», spiega Sacconi. Che poi svela l?arcano: «Abbiamo modulato diversamente e alleggerito la quantità e qualità di informazioni che le imprese devono fornire riguardo alle sostanze prodotte o importate in quantità tra 1 e 10 tonnellate l?anno».
Si tratta di sostanze alla cui produzione sono particolarmente dedicate le piccole imprese e, quindi, si può parlare di ?scampato pericolo? per le imprese che operano su piccola scala, come la maggior parte di quelle di casa nostra. Anche se, precisa Sacconi, «con l?applicazione di Reach le pmi nostrane avranno più difficoltà da superare e dovrà essere condotta un?azione di accompagnamento e di assistenza per aiutarle a cogliere le opportunità offerte dalla nuova normativa, come la spinta all?innovazione. Tutto sta nel prepararsi, e il tempo per far questo non manca».
Già, perché per l?adozione finale si dovrà attendere il 2007 e solo allora il regolamento avrà piena applicabilità in tutti gli Stati membri. Inoltre, prima che il sistema entri a regime per tutte le sostanze, ci vorrà un decennio. Gli ambientalisti, pur soddisfatti per il voto positivo, sono critici sulle concessioni fatte al settore chimico. Sacconi ne è consapevole ma, rassicura, «l?industria non è riuscita a imporre la radicale modifica di Reach per cui si era battuta». E questo è già un gran risultato.
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