Cultura

Tsunami: concluso programma alloggi semipermanenti Sri Lanka

L'Unhcr ha portato a termine la costruzione di più di 58mila alloggi.

di Chiara Brusini

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha portato a termine la propria attività di agenzia coordinatrice del programma per gli alloggi semipermanenti destinati alla popolazione dello Sri Lanka colpita dal maremoto del 26 dicembre 2004. Nel corso degli ultimi 11 mesi più di cento organizzazioni non governative hanno costruito oltre 58mila alloggi. Martedì 15 novembre, l’Agenzia Onu per i Rifugiati ha formalmente effettuato il passaggio di consegne al governo dello Sri Lanka per quanto riguarda tale programma, mirato a far sì che la popolazione colpita abbandonasse gli alloggi d’emergenza utilizzati immediatamente dopo il disastro – essenzialmente tende ed edifici pubblici – per trasferirsi in costruzioni sempre provvisorie ma più solide, in attesa di potersi insediare in abitazioni permanenti ancora in fase di costruzione. Il programma per gli alloggi realizzato invece direttamente dall’Unhcr, che prevedeva la costruzione di 4.500 alloggi semipermanenti nel distretto settentrionale di Jaffna e in quello orientale di Ampara, è stato ormai quasi completato. Circa 20mila persone hanno beneficiato di questi alloggi e la maggior parte di loro è soddisfatta delle nuove abitazioni. Molti hanno dipinto muri e pareti con colori vivaci per personalizzare il proprio alloggio. Immediatamente dopo che lo Tsunami ha colpito la costa dello Sri Lanka, uccidendo oltre 30mila persone e costringendone altre 800mila ad abbandonare i propri villaggi, il governo dello Sri Lanka ha chiesto all’Unhcr di gestire il settore degli alloggi temporanei per la popolazione sfollata. Sebbene generalmente l’Unhcr non intervenga in seguito a catastrofi naturali, in questo caso l’Agenzia ha assunto questo incarico a breve termine non solo per le notevoli dimensioni della sciagura, ma anche per il fatto che molte persone colpite dal maremoto erano già sfollate a causa del conflitto che ha martoriato il paese dal 1983 al 2001. Ora l’Unhcr sta concentrando nuovamente la propria attività sui programmi che svolgeva prima dello tsunami, mirati in particolare a fornire assistenza agli sfollati interni provocati dal conflitto e ai rifugiati rimpatriati dall’India. In India si trovano ancora circa 68mila rifugiati provenienti dallo Sri Lanka, mentre gli sfollati all’interno dello Sri Lanka – dove l’Unhcr è impegnato da oltre 20 anni – sono circa 341mila. Nel quadro dell’appello congiunto lanciato dalle agenzie delle Nazioni Unite per assistere le vittime dello tsunami, l’Unhcr aveva chiesto 15,3 milioni di dollari per poter svolgere le operazioni di assistenza in Sri Lanka, finanziamenti pervenuti rapidamente. Alla fine dell’ottobre 2005, circa 6 milioni di dollari sono già stati spesi per alloggi, attività di protezione – come registrazione dei rifugiati, indagini e questioni legate alla proprietà -, attività logistiche e fornitura di aiuti, principalmente tende. I fondi rimanenti verranno utilizzati nel corso del 2006 per proseguire l’assistenza alla popolazione sfollata a causa dello tsunami e del conflitto.


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