Mondo

Iraq: ex governatore Contini, l’impegno preso va onorato

Si lascerà il Paese "quando lo decide la comunità internazionale". L'annuncio di Berlusoni sul ritiro a fine 2006? "Non è una novità".

di Chiara Brusini

‘Da laggiu’ si parte quando lo decide la comunita’ internazionale d’accordo con le autorita’ irachene. Siamo in missione di pace, l’Italia ha preso un impegno preciso e lo deve onorare fino alla fine”. L’ex governatore di Nassiriya e attuale inviata speciale del governo in Darfur, Barbara Contini, lo afferma al ‘Giornale’, rilevando come nell’annuncio del premier Silvio Berlusconi da Tunisi sul ritiro dall’Iraq ”non ci sono particolari novita”’. ”Gli accordi internazionali -ricorda Contini- indicano il 30 giugno 2006 come data entro la quale valutare a che punto e’ l’addestramento della guardia repubblicana e della polizia irachena compiuto dagli alleati occidentali. Se le cose procedono bene, come credo -prosegue- scaduto quel termine un ridispiegamento delle forze in campo e’ comprensibile. Lo decideranno i tavoli istituzionali e noi andremo via quando tutti andranno via”. Contini dice al ‘Giornale’ che in Iraq tornerebbe ”di corsa”, e poi sottolinea ”un aspetto che non va dimenticato. L’impegno di peacekeeping non e’ soltanto tecnico e logistico, ma anche morale e umanitario. La popolazione non dev’essere abbandonata, anzi e’ la stessa gente dell’Iraq a chiedere di non restare sola a gestire questa fase. Hanno diritto -aggiunge- al mantenimento nel tempo della sicurezza. Lasciarli dopo dieci anni di sacrifici sarebbe tradirli una seconda volta”. Quindi ”se l’addestramento non richiede piu’ la presenza dei militari, bene -dice Contini- sostituiamoli poco a poco con personale civile, per esempio con ingegneri. Richiamare i soldati – sottolinea – non significa chiudere il capitolo Iraq”.


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