Non profit

Se l’Asl non basta ecco le associazioni

Lo Stato dimentica le famiglie dei disabili gravi

di Massimo Cozza

Sono un operaio di una grossa azienda automobilistica e vivo a Torino. Da pochi mesi sono venuti a mancare i miei genitori e mi ritrovo da solo a dover assistere due miei fratelli invalidi al 100 per cento per ?grave infermità mentale?. I miei turni lavorativi non mi permettono di poter stare tutto il giorno con loro e per questo mi trovo in seria difficoltà, anche perché non posso permettermi di assumere personale specializzato. Mi chiedo se lo Stato non abbia il dovere di assistere questi ammalati e di non lasciare soli noi familiari. Lettera firmata La sua situazione di unico familiare di due pazienti psichiatrici gravi è purtroppo tra quelle più drammatiche. Tuttavia, secondo le normative nazionali, sono previste alcune modalità parziali di assistenza. Per quanto concerne l?aspetto propriamente sanitario esiste un progetto obiettivo sulla tutela della salute mentale che prevede per ciascuna azienda sanitaria locale una serie di strutture e di servizi che dovrebbero dare risposte adeguate ai bisogni di assistenza psichiatrica. Nell?ambito del territorio della sua azienda sanitaria locale vi dovrebbero essere quindi dei Centri di salute mentale, aperti tutti i giorni feriali per 12 ore, che dovrebbero svolgere, tra gli altri compiti, anche quelli di ambulatorio per pazienti psichiatrici gravi, e di assistenza domiciliare non solo di carattere sanitario ma anche sociale. Questi centri dovrebbero avere personale con diverse professionalità quali lo psichiatra, lo psicologo, l?assistente sociale, l?infermiere professionale. Oltre ai centri di salute mentale, esistono i centri diurni aperti durante il giorno, dove pazienti inviati dal centro di salute mentale svolgono attività ricreative e culturali rientrando la sera a casa. Per altri pazienti il centro di salute mentale prevede l?inserimento in strutture residenziali 24 ore su 24, in base a uno specifico progetto terapeutico-riabilitativo limitato nel tempo. Infine, per le fasi più acute della patologia, c?è anche la possibilità di ricovero in un servizio psichiatrico di diagnosi e cura di un ospedale generale. Le normative nazionali, se non cambieranno con la riforma dello stato sociale, prevedono inoltre un rimborso economico per i pazienti che vengono giudicati invalidi. Nel suo caso specifico, i suoi fratelli, invalidi al 100 per cento, dovrebbero ricevere la pensione di invalidità. È possibile inoltre richiedere l?indennità di accompagnamento, che viene concessa per i casi che necessitano di assistenza continua. Infine, potrebbe contattare le associazioni dei familiari che ormai sono presenti in quasi tutti i dipartimenti di salute mentale. Per poter richiedere quanto ad oggi è previsto, le consiglio di rivolgersi al centro di salute mentale della zona dove abita.


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