Cultura

E l’Italia sperimentò il nipote del napalm

Esclusivo: nei poligoni di Sabaudia e Nettuno è stato provato l'MK77 usato a Falluja. Parla Mimmo Leggiero, responsabile dell’Osservatorio militare

di Paolo Manzo

«Non è napalm ma sembra avere gli stessi effetti…». Il maresciallo Mimmo Leggiero è il responsabile dell?Osservatorio militare, un centro studi per il personale delle forze armate e di polizia già attivo nelle indagini sulle morti da uranio impoverito che hanno falcidiato molte vite di soldati. Vita lo ha intervistato per verificare alcune informazioni. Vita: Cos?ha ridotto così i corpi dei civili documentati da RaiNews24? Mimmo Leggiero: L?uso dell?MK77 che nasce con il napalm e, poi, ne diventa l?evoluzione. La materia incendiaria, cioè il napalm, composta soprattutto di benzene all?interno, viene sostituita dal fosforo bianco. Vita: Non si tratta di napalm ma gli effetti sono gli stessi? Leggiero: No, sono decisamente peggiori. La combustione del napalm è diretta e viene innescata cospargendo la superficie di benzina o materiale incendiario. Quindi più ne distribuisco, maggiore è l?effetto distruttivo. Il napalm, a differenza del fosforo bianco, non si appiccica e il suo problema sostanziale era proprio che non rimaneva attaccato, creava l?effetto plastica sciolta ed era molto visibile per cui era possibile vederlo arrivare, e ripararsi. Vita: E il fosforo bianco? Leggiero: È diverso, non dà bruciatura chimica ma si ha l?effetto di un bombardamento neutronico. Per rendere l?idea, colpisce edifici interi e tutto ciò che è all?interno muore bruciato, non per uno sviluppo immediato di fiamma bensì per qualcosa di simile a una bruciatura da acido. A differenza dell?acido, tuttavia, si tratta di una sostanza sottile e di facile diffusione, per cui l?effetto dirompente di dispersione nell?atmosfera ne determina l?efficacia sul territorio. Vita: Il Pentagono ha smentito Ranucci, sottolineando che gli Usa non hanno sottoscritto la Convenzione che vieta l?uso di armi chimiche? Leggiero: È vero, gli Usa non hanno sottoscritto nessuna convenzione… Ma la smentita mi sembra una conferma perché, se devo smentire qualcosa, non dico certo che «mi riservo di vedere il filmato». Vita: A Falluja è stato usato l?MK77, ma esistono anche l?MK78 e l?MK79. A che corrispondono queste sigle? Leggiero: Fanno riferimento all?inizio dell?evoluzione del napalm, siamo nella seconda metà degli anni 70, poi vengono rivietati. C?è un riferimento in termini d?invenzione ma la differenza sostanziale è la quantità di fibre all?interno dell?ordigno. Il più potente è l?MK78 che contiene 1.500 libbre di fosforo bianco… Vita: Che lei sappia, l?Italia ha mai sperimentato questa tipologia di armi chimiche? Leggiero: Sì, nel poligono di Sabaudia, in quello di Nettuno e in tanti altri luoghi… Vita: Ma lei come fa a essere certo che ci siano state? Leggiero: Me lo hanno detto colleghi che lavorano all?interno, che hanno un gran terrore di parlarne ma che, comunque, fanno filtrare le notizie. Vita: C?è una produzione italiana di questo tipo di armi? Leggiero: Non credo ma, con tutta sincerità, non ne posso essere certo.


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