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Cia-gate: ascoltato Woodward, “sapevo da tempo”

Il giornalista del Washington Post avrebbe saputo del ruolo di Valery Plame un mese prima dell'uscita dell'editoriale che ne svelò l'identità segreta.

di Chiara Brusini

Trascorsi oltre trent’anni dal Watergate, che costo’ la presidenza a Richard Nixon, le dichiarazioni di Bob Woodward potrebbero fare traballare di nuovo la Casa Bianca. Il decano dei servizi investigativi del ‘Washington Post’, che nel 1973 insieme con Carl Bernstein fece scoppiare lo scandalo delle intercettazioni ambientali nel quartier generale dei democratici, ha testimoniato oggi davanti al procuratore speciale Patrick Fitzgerald, titolare dell’inchiesta sul ‘Ciagate’. In un colloquio durato due ore Woodward ha raccontato che fu a meta’ giugno del 2003 che un alto funzionario della Casa Bianca gli rivelo’ che Valery Plame, moglie dell’ex ambasciatore statunitense in Niger, era un’agente della Cia sotto copertura. Una vendetta trasversale, accusa il diplomatico Joseph Wilson, per punirlo della sua opposizione alla campagna militare in Iraq. La precisazione dei tempi data da Woodward potrebbe cambiare le carte in tavola, perche’ tutto sarebbe anticipato di un mese rispetto all’uscita di un editoriale di Robert Novak in cui si svelava l’identita’ della Plame. L’unica persona finora incriminata e’ Lewis ‘Scooter’ Libby, capo di gabinetto del vice presidente, Dick Cheney, costretto a dimettersi: potrebbe non essere stato Libby il primo dell’amministrazione Bush ad avere svelato il segreto. Woodward non ha voluto rivelare la propria fonte. E’ noto, pero’, che per certo la stessa e’ stata ascoltata da Fitzgerald e gli ha raccontare della conversazione avuta con il giornalista del ‘Post’. La fonte non e’ l’indagato Karl Rove, ha subito assicurato un portavoce del consigliere politico del presidente George W. Bush.


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