Non profit

L’Italia riparta dall’educazione

Lettera-appello per rilanciare la necessità di una nuova sfida educativa per tutto il Paese

di Redazione

«Se ci fosse un?educazione del popolo tutti starebbero meglio», è questo il titolo di un appello firmato da una sessantina di imprenditori, professori, giornalisti che, prendendo spunto dalla recente ripubblicazione de Il rischio educativo, uno dei testi più importanti di don Luigi Giussani, rilanciano la necessità di una nuova sfida educativa per tutto il Paese. «L?Italia è attraversata da una grande emergenza», si legge nell?appello, «non è innanzitutto quella politica e neppure quella economica, ma qualcosa da cui dipendono anche la politica e l?economia. Si chiama ?educazione?. Riguarda ciascuno di noi, ad ogni età, perché attraverso l?educazione si costruisce la persona, e quindi la società. Non è solo un problema di istruzione o di avviamento al lavoro. Sta accadendo una cosa che non era mai accaduta prima: è in crisi la capacità di una generazione di adulti di educare i propri figli».Tra i firmatari il regista Pupi Avati (nella foto) e l?attore Franco Branciaroli; Giovanni Bazoli, presidente di Banca Intesa e Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. I professori Luigi Campiglio, Lorenzo Ornaghi, Giorgio Israel, Massimo Borghesi, Stefano Zamagni e Giorgio Vittadini. Gli imprenditori Santo Versace e Silvio Scaglia. I direttori di giornale, Ferruccio De Bortoli e Dino Boffo.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.