Volontariato
Allarme in Inghilterra: in aumento i casi di autismo
Lo rivela uno studio della Central Clinic di Stafford, secondo cui ogni 10 mila bambini 17 sono autistici e 46 hanno disturbi pervasivi dello sviluppo
Tra i bambini che vivono nei Paesi occidentali, potrebbero essere in aumento i casi di autismo, raggiungendo cifre addirittura quattro volte superiori a quanto stimato negli anni scorsi.
L?allarme arriva da uno studio inglese, condotto da un?équipe della Central Clinic di Stafford e del King?s College di Londra, su un campione molto vasto: oltre 15mila bambini, di età compresa tra i due e i sei anni. Secondo le conclusioni degli studiosi (che possono essere considerate un indice per l’intera Europa), i casi di autismo sarebbero 17 ogni 10mila bambini, contro i sei diagnosticati con studi precedenti. L?autismo è l?incapacità di comunicare e interagire normalmente con le altre persone, che si traduce nella pratica in problemi di linguaggio e di rapporti sociali.
Ma non è l?unico disturbo a preoccupare gli esperti. Infatti, lo stesso studio ha messo in evidenza il probabile aumento di altre difficoltà legate alla crescita e al rapporto con il resto del mondo, che vanno sotto il nome di ?disturbi pervasivi dello sviluppo?: si tratta di problemi che si ?infiltrano? nella personalità, come una sorta di cancro, di cui l?autismo non è che la punta più vistosa. Qualche esempio? La sindrome di Asperger, dove il bambino ha un comportamento autistico pur avendo capacità linguistiche normali; o la sindrome di Rett, dove le abilità già acquisite (come parlare, ma anche camminare) regrediscono progressivamente fino a sparire. Secondo i dati raccolti in Inghilterra, questi disturbi, nelle loro varie sfaccettature, interesserebbero 46 bambini ogni 10mila.
Che cosa può aver determinato questo incremento nel disagio infantile? Gli stessi ricercatori, dalle pagine del Journal of the American Medical Association, precisano che la loro indagine ha limiti metodologici, e che saranno necessari ulteriori studi per verificare se effettivamente questi problemi sono in aumento oppure se più semplicemente vengono diagnosticati prima, e meglio. Una diagnosi precoce è comunque importante per risolvere eventuali disordini dello sviluppo. E spetta ai pediatri, suggeriscono gli studiosi, farsi carico di individuare il più presto possibile i bambini a rischio, senza sottovalutare nessun indizio. Perché prima si interviene, meglio è: «Intervenendo sui bambini di due-tre anni si hanno molte probabilità di ottenere ottimi risultati», spiega Eric Fombonne, epidemiologo e a capo del gruppo di studiosi inglesi. Infatti, grazie alla terapia comportamentale, a esercizi appositi per esercitare il linguaggio e ad altri strumenti terapeutici è possibile aiutare i piccoli a superare le loro difficoltà.
Un dato accomuna questi studi ad altri simili che lo hanno preceduto: i disturbi dello sviluppo della personalità colpiscono più i maschi che le femmine, e non è ancora chiaro il perché: «La spiegazione sta probabilmente nel cromosoma X maschile», ipotizza Eric Fombonne, «ma di fatto non sono ancora stati identificati fattori genetici».
Info: www.saluteitalia.net
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