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Amnesty: vergogna America, 25 anni di esecuzioni

Dal 1976 a oggi negli Usa 722 uomini e donne in 31 stati sono stati impiccati, fucilati, asfissiati, bruciati sulla sedia elettrica o avvelenati con una iniezione letale

di Gabriella Meroni

E’ un anniversario ”di cui vergognarsi” quello del 2 luglio prossimo per gli Stati Uniti: sono infatti 25 anni di pena di morte, 722 esecuzioni dal 1976 al 2001. E’ Amnesty International a ricordarlo annunciando che proprio il 2 luglio prossimo terra’ alle 18 una manifestazione davanti all’ambasciata americana a Roma.

Il 29 giugno 1972 la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiaro’ incostituzionale la pena di morte ritenendo che venisse applicata in modo arbitrario, volutamente iniquo e discriminatorio. Venne stabilita una moratoria nazionale sulle esecuzioni e le condanne dei 600 prigionieri nei bracci della morte vennero commutate in ergastolo.
Quattro anni dopo, il 2 luglio 1976, la Corte Suprema ribalto’ la propria decisione, ripristinando la pena capitale. la prima esecuzione di questa era ”moderna” ebbe luogo sei mesi dopo, quando Gary Gilmore venne fucilato nello Utah.

Da allora, si legge in un comunicato di Amnesty, 722 uomini e donne in 31 stati sono stati impiccati, fucilati, asfissiati, bruciati sulla sedia elettrica o avvelenati con una iniezione letale. Tra loro vi erano persone che avevano commesso reato quando erano ancora ragazzini, che erano affette da ritardo mentale o che non avevano avuto una difesa degna di questo nome, cittadini stranieri cui era stato negato il diritto all’assistenza consolare ed imputati la cui colpevolezza era rimasta dubbia. La razza continua a determinare chi riceve una condanna a morte: in piu’ dell’80 per cento dei casi, il reato in questione riguardava vittime bianche.
”In questi 25 anni, mentre gli Usa si sono impegnati in un esperimento tragico, inutile e costellato di errori, oltre 60 Paesi hanno abolito la pena capitale.

Oggi, 110 Paesi sono abolizionisti, per legge o di fatto -ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty- dal 1977, negli Usa ci sono stati circa mezzo milione di omicidi, Le vittime di tutti i crimini violenti e i loro parenti meritano rispetto, compassione e giustizia. Uccidere una manciata di prigionieri non offre nulla di tutto cio’. Questo e’ un anniversario di cui gli Usa e i loro cittadini dovrebbero vergognarsi e che i governi ed i cittadini del mondo devono condannare”.

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