Sostenibilità

Quanti nemici finiscono in bagno

Come difendersi dai pericoli degli ambienti in cui si vive leggendo le etichette dei prodotti per l'igiene

di Redazione

Ognuno di noi trascorre quasi l?80% della propria vita in ambienti chiusi, per questo motivo i ?veleni di casa? rappresentano una reale e seria minaccia per la salute. I materiali edilizi, i mobili, gli impianti di riscaldamento, per non citare gli innumerevoli spray (molti dei quali assolutamente evitabili), i prodotti per la pulizia e per il lavaggio, sono tutte fonti che cedono continuamente vapori chimici all?ambiente. L?usura dei rivestimenti dei pavimenti, delle moquette e dei materiali di rivestimento dei mobili trasferisce sostanze chimiche all?aria che respiriamo, sotto forma di pulviscolo che inaliamo giorno e notte, senza rendercene conto. Particolarmente sensibili ai rischi derivanti da questa esposizione sono quei membri della famiglia che trascorrono quasi tutta la giornata a casa: anziani e bambini piccoli. Per renderci meglio conto della situazione, immaginiamo di compiere un ipotetico viaggio in una casa media, di un cittadino italiano medio, in una città media alla ricerca dei possibili pericoli nascosti fra le mura domestiche. Molte insidie si nascondono proprio fra i più insospettabili degli oggetti di uso comune, troppo spesso acquistati senza dare troppo peso all?etichetta o senza comprendere esattamente quello che c?era scritto… sempre che quello che servirebbe sapere sia scritto davvero. Entrando dunque in questa casa la prima cosa che colpisce è l?arredamento: in stile moderno? Anni 70? Classico? Ebbene, tra i materiali che nascondono numerose insospettabili sostanze tossiche, i mobili occupano una posizione di rilievo per il semplice fatto che al lavoro come nella propria casa, gli ambienti che frequentiamo sono sempre arredati. Il legno ad esempio, in quanto materiale per l?arredo degli interni, incontra una popolarità sempre crescente. Molti si saranno quindi spesso trovati a comprare prodotti per il trattamento del legno, che dovrebbero tutelare questo materiale dall?attacco di muffe e insetti. Spesso questo effetto viene ottenuto per mezzo di veleni potenti e persistenti come il creosoto. Il legname, un tempo raccolto soltanto in inverno (quando è più povero di linfa), rimaneva a lungo immerso nell?acqua e i nutrimenti in esso contenuti (zuccheri, aminoacidi, ecc.) si scioglievano rendendolo meno attaccabile da muffe e insetti. Il legno era poi trattato soltanto con sostanze naturali come tinture a base di olio di lino, miscele di cera e di resina per proteggerlo dagli attacchi esterni. Oggi il legname ben stagionato raggiunge prezzi pressoché inaccessibili, sempre che sia davvero reperibile, e il periodo di stagionatura viene sostituito dall?uso di conservanti chimici spesso applicati poco dopo l?abbattimento degli alberi. Curiosando qua e là per le stanze della nostra ipotetica casa, eccoci arrivare nel regno della massaia modello: la cucina, vero arsenale di prodotti per la casa a cominciare dai detersivi per i piatti, strapieni di tensioattivi. Questi provocano in genere un danno maggiore all?ambiente rispetto a quello che provocano a chi li utilizza per lavare i piatti, anche se va sempre ricordato che i tensioattivi sono ormai talmente diffusi da aver raggiunto persino l?ambiente marino e si ritrovano quindi nel pesce (che poi torna sulle nostre tavole!). Il consiglio di ridurne almeno al minimo il consumo non è quindi superfluo! Proseguendo la perlustrazione fra i pericoli casalinghi eccoci arrivare nel bagno, zeppo di shampoo e bagnoschiuma profumati di ogni genere di essenza. La maggior parte delle profumazioni (a meno che non sia di origine naturale) è costituita da sostanze di tipo fenolico, pericolose per lo sviluppo e la riproduzione. Non solo! Molti deodoranti contengono il paraben (sotto forma di etil-paraben o metil-paraben), una sostanza che parrebbe interferire con il funzionamento degli ormoni sessuali femminili. Occhio dunque all?etichetta! Per quanto riguarda i detersivi per il bucato si possono avere reazioni di ipersensibilizzazione nel caso di inalazione di polveri detersive, contatto epidermico con soluzioni saponose (durante il bucato a mano ad esempio) o anche attraverso il contatto con biancheria sciacquata in modo insufficiente. Un tipico detersivo contiene infatti numerose sostanze che possono essere mal tollerate: tensioattivi sintetici, sbiancanti ottici (sostanze che trasformano la componente ultravioletta dei raggi solari in luce visibile blu dando l?illusione del ?superbianco?), enzimi (composti naturali, ma a volte responsabili di alcune allergie) e aromi artificiali particolarmente resistenti. Continuiamo il nostro giro per arrivare allo scaffale dei prodotti per la casa, un vero e proprio arsenale! Diamogli un?occhiata: ? l?ammoniaca e i relativi composti impiegati nella pulitura a secco (cloruro di ammonio, alcuni detergenti multiuso e prodotti per la pulizia dei vetri), irritano la pelle e le mucose, provocando talvolta anche altri sintomi; ? i detergenti per condutture di scarico a base di soda caustica durante l?impiego sviluppano diversi gas dall?odore particolarmente pungente, che possono peggiorare situazioni di asma e bronchiti. Il contatto con l?epidermide può causare inoltre delle ustioni; ? i solventi contenuti nei liquidi per la cura dei mobili e dei pavimenti contengono aromi artificiali, oli essenziali (profumo di aghi di pino, ecc.) che sono intollerabili per molte persone; ? la trementina, contenuta in alcuni tipi di lucido per scarpe, prodotti per la cura degli articoli di pelletteria, per la manutenzione dei mobili e dei pavimenti, è irritante e molto tossica. Non dimentichiamo poi mille prodotti per la casa quali i vari detergenti per il wc, per i pavimenti, i pesticidi di uso domestico e molti altri prodotti ancora. Come difendersi dunque da tutti questi pericoli casalinghi? La bioedilizia è una possibile risposta al fatale corso di sviluppo dell?ambiente in cui viviamo sempre più spesso a nostro rischio e pericolo, poiché tenta di fornire delle alternative alle costruzioni tradizionali favorendo la scelta di materiali naturali: pietra, argilla, calce, legnami locali non trattati, sughero, fibre naturali. Chissà che ritornare ai materiali dei nostri avi non possa aiutare anche a vivere in modo più salutare in casa propria! Per tutti gli altri prodotti pericolosi usati quotidianamente, forse basterebbe acquisire un maggiore senso di responsabilità. ?Rispolverare? (tanto per usare un termine casalingo) vecchi metodi come l?aceto e mille altri ancora, potrebbe dunque migliorare un pochino la nostra salute. In fondo, vale la pena di provarci. Di Gianluca Tognon


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