Welfare

Cina: ergastolo per corruzione a funzionario “moralizzatore”

Il dirigente del Partito Comunista era noto per l'impegno contro la corruzione.

di Chiara Brusini

Un dirigente del Partito Comunista Cinese della provincia del Fujian (sudest della Cina) che era salito alla ribalta per il suo impegno contro la corruzione e’ stato condannato all’ergastolo per aver ricevuto ”mazzette” del valore di oltre 700mila dollari. Lo scorso agosto Huang Jingao, che ha 53 anni, aveva denunciato con clamore di essere stato costretto ad assumere delle guardie del corpo e ad indossare un giubbotto anti-proiettile dopo aver ricevuto pesanti minacce per il suo lavoro contro la corruzione. La denuncia, pubblicata con rilievo dal giornale del Partito Comunista, il Quotidiano del Popolo, ne aveva fatto una specie di eroe nazionale. Dopo pochi mesi, pero’, Huang era stato arrestato con l’ accusa di aver preso nel corso degli anni una serie di ”mazzette” in cambio di favori e di aver creato ad arte la storia del giubbotto anti-proiettile per coprire le proprie malefatte. L’avvocato di Huang si e’ limitato ad affermare che la sentenza e’ ”pesante” ma non ha fornito dettagli sulle accuse mosse al suo assistito e sull’ andamento del processo. I sostenitori di Huang affermano che e’ stato ingiustamente accusato da altri funzionari le cui pratiche scorrette rischiavano di essere scoperte in seguito alle sue denunce. Fino al momento del suo arresto, Huang era segretario del Partito Comunista del distretto di Lianjiang. ”Voglio essere ascoltato, sono un dirigente del Partito in una situazione difficile. I dirigenti piu’ alti spesso non sanno cosa succede e non vengono informati dai loro collaboratori”, aveva scritto Huang nella lettera pubblicata dal Quotidiano del Popolo. ”Non ho paura di perdere il posto, sono pronto a dimettermi e a tornare al mio paese a coltivare patate”, aveva aggiunto.


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