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Cina: ottavo arresto per vescovo non ufficiale

Mons. Jia ha passato 20 anni in carcere. Le autorità vogliono convincerlo ad aderire all'Associazione Patriottica.

di Chiara Brusini

Mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo non ufficiale di Zhengding (Hebei), e’ stato arrestato dalla polizia. E’ l’ottava volta che il prelato viene arrestato dal 2004.

Le guardie lo hanno prelevato in casa sua, a Pechino, alle 8 di mattina dell’8 novembre. Gli agenti gli hanno ordinato di prendere le sue cose e lo hanno condotto nella citta’ di Jinzhou, dove altri uomini della sicurezza lo stavano aspettando per portarlo a Shijiazhuang, capoluogo dell’Hebei.

La polizia ha fatto sapere che il vescovo era stato portato via per una “sessione di studio” e l’agenzia AsiaNews del Pontificio Istituto Missioni Estere rileva che in Cina vengono chiamati cosi’ i ripetuti tentativi delle autorita’ di convincere i vescovi non ufficiali ad aderire alla Associazione Patriottica. Non si ha idea della durata della “sessione”.

Il giorno prima dell’arresto del vescovo, anche padre Li Suchuan, 40 anni, e padre Yang Ermeng, 35 anni, entrambi della diocesi del vescovo Jia, erano stati catturati da agenti della sicurezza e portati via dalle loro parrocchie dei villaggi di Zhoujiazhuang e di Zhoutou, della zona di Jinzhou. Da allora non hanno fatto ritorno.

Jia, che ha 70 anni, e’ vescovo dal 1980. Ha trascorso in prigione circa 20 anni ed è sempre stato tenuto sotto stretta sorveglianza. Un controllo particolare gli e’ stato dedicato al momento della morte di Giovanni Paolo II, il 2 aprile, dal momento che le autorita’ si aspettavano lotte intestine tra i vescovi, analogamente a quanto accade alla morte di un capo del partito.

Mons. Jia ospita in casa sua da anni un centinaio di handicappati orfani.

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