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Un ritocco alla + Dai – Versi
Carlo Mazzini: proposta per le piccole associazioni
Quanto ci sta a cuore il piccolo volontariato? La risposta non può che essere ?moltissimo?. Eppure, nella norma per cui ci siamo tanto battuti, la + Dai -Versi, si dice che le organizzazioni possono accedere all?agevolazione solo se tengono scritture contabili complete e analitiche (in poche parole ?la partita doppia?) e, conseguentemente – ma è lo sforzo minore, dopo la partita doppia – redigere un vero e proprio bilancio (cfr art. 14, c. 2, dl 35/05). Se a prima vista può sembrare ?cosa buona e giusta?, a ben vedere le suddette condizioni sono inutili e costose per le piccole organizzazioni e penalizzano oltre misura anche i loro donatori. Infatti, sono inutili per la ?sicurezza? della donazione, in quanto nella prima parte del tragitto ?donatore – ente – realizzazione sociale? la tracciabilità è assicurata dall?obbligo di donare via banca o posta. Sono costose, perché la tenuta della partita doppia drena una percentuale eccessiva rispetto al piccolo cabotaggio delle organizzazioni. La soluzione sarebbe di estendere la norma già in vigore – e ci sarà una ragione – per le altre erogazioni delle onlus, che pone il limite di entrate annue di 100 milioni di lire oltre al quale è obbligatorio tenere suddetta contabilità. Fintanto che non si raggiunge detta soglia, è possibile redigere soltanto un rendiconto delle entrate e delle uscite. Perciò proponiamo di aggiungere al comma 2 dell?art. 14 del dl 35/05 il seguente comma 2 bis: «Per gli enti di cui al comma 1 che non abbiano conseguito in un anno proventi di ammontare superiore a euro 51.645,69, si applicano in tema di tenuta della contabilità le agevolazioni previste dall?articolo 20 bis, comma 3 del dpr 29 settembre 1973, n. 600».
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