Leggi

Finanziaria: “Ministro Tremonti, che fine ha fatto la De-tax?”

E' quanto ha richiesto oggi, nel corso del dibattito sulla Finanziaria, il senatore Nuccio Iovene (Ds). Ecco il testo integrale del suo intervento

di Redazione

Resoconto stenografico della seduta n. 889 del 07/11/2005 Intervento in Aula del Sen. Iovene sull’A. S. 3613 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2006) IOVENE (DS-U). Signor Presidente, la discussione che stiamo oggi svolgendo ha luogo attorno ad una finanziaria virtuale; infatti, sappiamo tutti che tra qualche ora verrà presentato un maxiemendamento che modificherà sostanzialmente la manovra in discussione, sul quale attendiamo anche la richiesta di un voto di fiducia che ci impedirà di svolgere quel ruolo che il Parlamento sarebbe invece chiamato a svolgere, ossia quello di discutere e migliorare i testi, confrontandosi sul merito delle questioni. Puntualmente, come ad ogni finanziaria della presente legislatura, il ministro Tremonti annuncia mirabili iniziative a favore del non profit. Abbiamo sentito questo genere di echi anche nel dibattito svoltosi oggi in Aula e il sospetto – ormai, più che di un sospetto si tratta di una certezza – è che si utilizzi il mondo del non profit, il volontariato, il terzo settore, sempre di più per verniciare di buonismo e rendere presentabili le pessime scelte finanziarie e di bilancio che sono state e sono effettuate a scapito dei più deboli, delle aree sociali più esposte, dei Paesi poveri. Bastano pochi esempi al riguardo per rendere evidente questa situazione. Il Fondo sociale quest’anno viene tagliato concretamente per 550 milioni di euro; nel frattempo, fate propaganda al Fondo per la famiglia, del quale ancora non è chiaro quale sarà l’effettiva entità e in che direzione verrà speso. Quanto alla cooperazione allo sviluppo, avete raggiunto l’ennesimo record negativo in termini di taglio dei fondi destinati allo sviluppo dei Paesi poveri, con una riduzione di 152 milioni di euro rispetto alle previsioni: lo 0,1 per cento; ormai, l’Italia è la maglia nera tra i Paesi sviluppati per quanto riguarda questo impegno. Oltre al danno, avete aggiunto la beffa dell’ulteriore correzione negativa attuata in Commissione, con un taglio di altri 55 milioni di euro proprio su questo Fondo per far quadrare i conti delle vostre vicende interne. Quindi, assistiamo a tagli veri, concreti, immediati a fronte di improbabili ed incerte iniziative future. Quest’anno è toccato alla quota del 5 per mille dell’IRPEF destinata al volontariato e al settore non profit, iniziativa sbandierata dal ministro Tremonti. Il ministro Tremonti, per la verità, ne inventa una l’anno, forse perché questo rappresenta il modo più facile e semplice per far dimenticare le mancate promesse, quelle non mantenute negli anni precedenti. Vorrei ricordare che nella finanziaria di due anni fa, quella del 2004, all’articolo 19 era stata introdotta la detax a favore del settore non profit e del volontariato. Ebbene, sottosegretario Armosino, che fine ha fatto questa detax, visto che non è mai partita ed è svanita nel nulla? Vorrei che il ministro Tremonti venisse qui e ci dicesse che fine ha fatto quella misura. Ricordo che in occasione di quella finanziaria, ad un telegiornale di prima serata, egli dichiarò che sarebbe stato contento di passare alla storia per l’introduzione della detax a favore del volontariato e del settore non profit. Stia tranquillo, il ministro Tremonti; non sarà certo per quella misura che non è mai partita che passerà alla storia, ma piuttosto per i danni che purtroppo ha prodotto a questo Paese. Basti pensare alla caparbia contrarietà con la quale il vostro Governo si è opposto nel destinare una parte dell’8 per mille di competenza statale per finanziare le iniziative e i progetti del non profit, del volontariato e del terzo settore. In tutte le occasioni, in questi anni, abbiamo proposto questo tema e avete sempre risposto di no; oggi invece tirate fuori questo 5 per mille per il volontariato e la ricerca. Innanzitutto, bisogna precisare che il 5 per mille non entrerà in funzione e quindi non produrrà effetti positivi concretamente – sempre che entri in funzione – prima del 2007. Avete escluso addirittura dalla definizione del provvedimento il Ministero del welfare, che è quello che dovrebbe essere direttamente responsabile del coordinamento dei soggetti interessati; sostanzialmente, non avete indicato concretamente come il provvedimento verrà attuato e utilizzato. Si potrebbe continuare a lungo, ma per quanto continuiate ad alzare polveroni nella speranza che non si colga il confine tra la dura realtà e le chiacchiere gratuite, in particolar modo per quanto riguarda i temi della solidarietà, del sostegno alle organizzazioni della realtà del volontariato, i cittadini, il mondo del non profit hanno imparato a conoscervi e a distinguere e presto vi toglieranno la fiducia. (Applausi dai Gruppi DS-U, Mar-DL-U e del senatore Labellarte).


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA