Formazione

Da stasera coprifuoco nelle banlieu di Parigi

De Villepin in tv: "Coprifuoco dove è necessario". Intanto l'Ue studia un piano per sostenere le banlieu parigine

di Chiara Brusini

Dopo l’undicesima notte di guerriglia urbana e dopo che le violenze nelle periferie hanno fatto la prima vittima, il governo francese ha deciso di imporre da stasera il coprifuoco nelle banlieue di Parigi. Ne ha dato notizia la Bbc. Da giorni ormai si moltiplicavano all’interno della classe politica francese, dopo l’11ma notte di violenze, gli appelli per un’intensificazione della repressione nei quartieri segnati dalle violenze. Marine Le Pen, vicepresidente del Front National di estrema destra era stata la prima giovedi’ scorso a chiedere la proclamazione dello stato di emergenza nella banlieue parigina. ”E’ tempo di far cessare i saccheggi, gli incendi dolosi, gli spari con proiettili reali e le aggressioni ai danni delle persone. Per far cio’, formulo una proposta chiara: l’instaurazione dello stato di emergenza in tutti i territori interessati”. Oggi e’ stata la volta del deputato dell’UMP, Jacques Myard, che oltre allo stato di emergenza ha chiesto l’applicazione di un ”rigido coprifuoco”. Michel Pajon, sindaco socialista di Noisy-le-Grand, che si trova in una delle periferie maggiormente colpite di Parigi, quella di Seine-Saint-Denis, ha auspicato da parte sua l’intervento dell’esercito nelle zone piu’ colpite.’ ‘Per un socialista, dire che l’esercito deve intervenire rappresenta la constatazione di un fallimento assolutamente inimmaginabile. Ma quello che posso dirvi, e’ che non possiamo lasciare la gente cosi’. Dunque, ad un certo punto, dobbiamo chiederci se esiste ancora uno stato in questo paese”. Coprifuoco in tutte le banlieue della Francia, dove e se necessario, una misura anticipata questa sera dal sindaco di Raincy, Eric Raoult, per il suo territorio. La risposta del governo alla sommossa che da undici giorni infiamma le periferie di Parigi e delle citta’ francesi arrivera’ domani mattina in un Consiglio dei ministri convocato in via straordinaria dal capo dello stato, Jacques Chirac. ”I prefetti – ha annunciato questa sera in tv il premier Dominique de Villepin – potranno, sotto l’autorita’ del ministro dell’ interno, applicare il coprifuoco, se lo ritengono utile per permettere il ritorno alla calma e assicurare la protezione degli abitanti”. La misura, prevista da una legge del 1955, riguarda ”l’ insieme del paese”: i prefetti decideranno in quali quartieri, ”all’ interno dei loro territori”, andra’ applicato il coprifuoco. Fermezza, ordine pubblico e sicurezza, dunque, prima di tutto, in una situazione che il governo giudica ”particolarmente grave”. Intervistato in diretta nel corso del telegiornale di Tf1, il capo del governo ha gettato sul tavolo una delle armi ritenute decisive per cercare di interrompere le violenze urbane. C’ era anche un’ altra misura, ben piu’ radicale, come era stato richiesto da qualche parte: quella di far intervenire l’ esercito. ”No – ha sottolineato de Villepin – non siamo a questo punto”. Il governo ha deciso invece di rafforzare la presenza delle forze di polizia sul territorio: ”Agli 8.000 uomini gia’ impegnati – ha detto de Villepin – verranno affiancati 1.500 riservisti, gendarmi e poliziotti”. Gran parte dell’ intervista del premier ha riguardato l’ origine e lo sviluppo della sommossa: de Villepin si e’ detto convinto che organizzazioni criminali ”appoggiano i disordini” e che gruppi integralisti islamici ”non ne costituiscono l’ essenziale”. ”Ci sono invece – ha osservato – bande di giovani e di giovanissimi che sono in una fase di rottura sociale, familiare e scolastica”. Il governo e’ ”unito e mobilitato”, ha proseguito, rispondendo ad una domanda sull’ uso delle parole, come ”feccia” (racaille) per i giovani delle banlieue, fatto in passato dal ministro dell’ Interno, Nicolas Sarkozy. ”Quelli che distruggono – ha affermato il premier – sono dei delinquenti: non rispettano le leggi della Repubblica, la polizia li arresta e la magistratura li giudica”. De Villepin ha quindi parlato delle misure in campo sociale per una ”migliore integrazione” dei giovani delle banlieue e per far avanzare la Repubblica, ”aperta, fraterna per le pari opportunita”’. Ha parlato di programmi in campo scolastico ed occupazionale – come l’ apprendistato a 14 anni invece che a 16 per i ragazzi che hanno problemi a scuola, o l’ aumento delle borse di studio – ed ha chiesto con forza a tutti di ”cambiare atteggiamento per porre fine a tutte le discriminazioni”. Il segretario socialista Francois Hollande ha subito osservato che nell’ intervento di de Villepin manca la ”dimensione sociale”. Hollande ha anche osservato che l’ applicazione del coprifuoco deve essere limitata ”nel tempo e nello spazio”. Proprio mentre de Villepin parlava in tv, a Tolosa un autobus e’ stato incendiato. E’ cominciata cosi’ la dodicesima notte delle banlieue francesi. Intanto la Commissione europea sta studiando il modo di contribuire finanziariamente al recupero delle ‘banlieue’ parigine, devastate da dieci giorni di guerriglia. Lo ha indicato oggi Ana-Paula Laissy, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali, Danuta Hubner. Il portavoce ha spiegato che la Commissione sta valutando la possibilita’ di utilizzare parte dei fondi (inutilizzati) nell’ambito dell’iniziativa ‘Urban’. Creata con l’obiettivo di finanziare progetti di recupero urbano nei paesi europei, per il periodo 2000-2006 ‘Urban’ ha una dotazione di 700 milioni di euro, di cui 2 milioni (annui) destinati alla Francia.


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