Famiglia

Wto: Mandelson attacca Francia, a Bruxelles ministri discutono

Ma il ministro degli Esteri francese Douste-Blazy ha sostenuto che ''molte delegazioni hanno indicato dubbi'' sulla compatibilita' della proposta di Mandelson con il mandato dell'esecutivo comun

di Chiara Brusini

Mentre a Bruxelles i ministri degli Esteri dell’Unione Europea sono riuniti per discutere tra i vari temi anche dell’empasse sui negoziati al WTO, il commissario al Commercio Peter Mandelson ha lanciato un durissimo attacco contro la Francia ai microfoni della radio Bbc radio 4. ”Il governo francese – ha dichiarato – non ha alcun diritto di veto sulle proposte della Commissione, ne’ sulla mia strategia negoziale”. Nell’incontro a Bruxelles il commissario ha usato toni piu’ moderati, pur difendendo la sua ultima proposta (che prevede un taglio medio delle tariffe sui prodotti agricoli pari al 46%), anche se ha trovato una Francia sostanzialmente irremovibile. ”Avendo fatto questa offerta – ha dichiarato Mandelson, secondo il testo del suo discorso diffuso dalla Commissione – l’Europa e’ in una posizione molto piu’ forte per negoziare e sbloccare i negoziati”. Mandelson ha affermato inoltre che ”abbiamo cominciato a iniettare piu’ realismo nei negoziati, sull’agricoltura ma anche in altre aree. Inoltre abbiamo fatto capire agli altri che ora puo’ essere solo un negoziato globale, in cui dobbiamo fare progressi su tutti i fronti simultaneamente e con simili livelli ci ambizione”. La discussione di questa mattina a Bruxelles, come ha detto anche il viceministro alle Attivita’ produttive, con delega al Commercio Estero, Adolfo Urso, e’ stata ”interlocutoria”. A quanto si apprende la Francia ha esposto ”dubbi” su diversi punti della proposta della Commissione, e ha ribadito la sua posizione: l’accordo sulla politica agricola comune del 2002 ”e’ il limite massimo”, ha detto il rappresentante di Parigi. Dalla sua la Francia ha trovato l’Irlanda, la Grecia e Cipro, mentre sull’altro fronte della barricata si e’ schierata la Svezia, che ha chiesto ”piu’ ambizione” sul fronte del mercato agricolo. Lo sblocco, comunque, certamente questa mattina non c’e’ stato, anche se Mandelson ha ribadito il suo auspicio di un ”esito positivo” dei negoziati del Doha Round, e ha chiesto la massima ”trasparenza” nelle trattative. Mandelson e’ ora partito per Londra per un incontro dedicato alla vertice del Wto di Hongkong del mese prossimo. A quanto si apprende, il ministro degli Esteri francese Philippe Douste-Blazy ha sostenuto che ”molte delegazioni hanno indicato dubbi” sulla posizione della Commissione, soprattutto sulla compatibilita’ della proposta di Mandelson con il mandato dell’esecutivo comunitario. ”La Commissione – ha dichiarato il ministro durante la riunione – deve dimostrare la sua offerta resta davvero entro i limiti del mandato”. Non solo, il francese ha sottolineato che ”l’offerta deve restare condizionata agli sforzi delle altre parti, se non vi sara’ risposta positiva andra’ ridotta o ritirata”. In particolare, Douste-Blazy ha avanzato dubbi su tre punti. Primo, sull’indicazione e la tutela dei prodotti sensibili. Secondo, sulla clausole di salvaguardia,a sua dire ancora insufficienti. E infine sui termini del calendario per la progressiva eliminazione o riduzione delle tariffe protettive. Dal canto suo Mandelson ha affermato che la risposta dei partner e’ ”prevedibile”, e che l’agricoltura non puo’ ”tenere in ostaggio” tutti gli altri capitoli del negoziato. Non si e’ risparmiato, infine, una stoccata alla Francia anche durante il Consiglio. ”La Commissione -ha dichiarato – non si sarebbe aspettata che uno stato membro facesse una dichiarazione contraria alla posizione Ue”.


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