Sostenibilità

Regione Puglia approva legge sull’inquinamento elettromagnetico

Per Legambiente è un successo

di Redazione

“L’approvazione della legge regionale contro l’elettrosmog, anche se con qualche inevitabile limite, rappresenta per la nostra regione un fondamentale passo in avanti nella tutela della salute e dell’ambiente, ponendo norme certe soprattutto per i Comuni impegnati, in questi ultimi tempi, in questioni di localizzazioni di antenne per telefonia cellulare, con un parallelo e crescente intervento del contenzioso davanti al giudice amministrativo” sostiene Francesco Tarantini responsabile regionale del settore elettrosmog della Legambiente Puglia. “Anche il Tribunale Regionale Amministrativo per la Puglia sede di Bari – continua Francesco Tarantini – ha dato, in questi ultimi tempi, un importante contributo nella tutela dall’inquinamento elettromagnetico esprimendosi sulla necessità della concessione edilizia e della positiva Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione per l’installazione delle antenne per telefonia cellulare” .
Il Consiglio della Regione Puglia ha approvato oggi, con la sola astensione di Rifondazione Comunista, il Testo unificato “Norme per la tutela dell’inquinamento elettromagnetico prodotto da sistemi di telecomunicazioni e radiotelevisivi operanti nell’intervallo di frequenza fra 0 Hz e 300 Ghz” .
Alla 5 ^ Commissione Consiliare – Ambiente, Assetto e Utilizzazione del Territorio – della Regione Puglia erano stati assegnati due provvedimenti legislativi riguardanti la tutela dall’inquinamento elettromagnetico, ma dopo un esame generale e comparato è stato elaborato un Testo unificato .
Nella seduta del 30 marzo scorso, la Legambiente Regione Puglia ha presentato le sue osservazioni alla 5^ Commissione Consiliare che dopo averle accolte quasi tutte ha integrato e licenziato con parere favorevole il Testo unificato . Le osservazioni proposte dalla Legambiente Puglia e accolte dalla 5^Commissione Consiliare riguardano : l’introduzione fra le definizioni previste di quella di aree sensibili , la necessità di concessione edilizia per installare e/o modificare gli impianti radiotelevisivi o per telefonia cellulare , la necessità di autorizzazione con allegata relazione tecnica per l’installazione degli impianti con potenza inferiore o pari a 5 watt (microantenne) e l’inserimento fra gli organi che eseguono i controlli anche dell’Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ( I.S.P.E.S.L. ). Invece tutte le nuove osservazioni, tranne una, che la Legambiente Puglia aveva inviato successivamente all’Assessore Regionale all’Ambiente non sono state accolte. “Tra queste c’era – continua Francesco Tarantini – una proposta, a nostro avviso molto importante, quella di dare la possibilità ai Comuni di adeguare i Regolamenti che avevano approvato in materia di elettrosmog entro 120 dall’entrata in vigore della Legge Regionale” .
La Legge Regionale si compone di 15 articoli ed entrando brevemente nel merito questo è quello che prevede .
Nei primi articoli viene enunciato l’obiettivo che la Legge perseguirà, vengono elencate le definizioni dei termini più significativi che caratterizzano la disciplina regionale e vengono elencate le apparecchiature esentate quali quelle delle forze dell’ordine, delle forze armate, dei radioamatori e quelle domestiche ed individuali .
Gli art. 4, 5 e 6 individuano le competenze regionali, provinciali e comunali in materia. Fra le competenze dei Comuni c’é l’adozione di regolamenti per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale delle antenne e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, “soluzione – sostiene Massimiliano Schiralli presidente regionale della Legambiente Puglia – per cui ci siamo sempre battuti di fronte al dilagare delle antenne dovuto soprattutto alla liberalizzazione del servizio di telefonia cellulare” .
L’art .7 prevede la predisposizione del “Piano annuale di installazione” e dei relativi “Piani stralcio comunali” .
L’art. 8 sancisce il regime autorizzatorio . Viene stabilito che l’installazione degli impianti radiotelevisivi e per telefonia cellulare è subordinata al rilascio della concessione edilizia previo parere sanitario e procedura di Valutazione di Impatto Ambientale favorevole .
L’art. 9 definisce le procedure di valutazione di impatto ambientale, nonché la documentazione tecnica richiesta ai gestori .
L’art. 10 detta i divieti di installazione, diversificati per i sistemi di emittenza radiotelevisiva e per i sistemi di telefonia cellulare, salvaguardando ospedali, case di cura e di riposo, scuole e asili nidi nonché le aree vincolate dalla legge n.490 del 29 ottobre 1999, quelle classificate di interesse storico-architettonico e di pregio storico, culturale e testimoniale . E’ fatto divieto anche nei parchi naturali e aree protette .
Con l’entrata in vigore della Legge le antenne radiotelevisive dovranno essere distanti dagli ospedali, case di cura, di riposo, scuole e asili nido almeno 200 metri, mentre le antenne per telefonia cellulare almeno 100 metri. Gli ultimi articoli riguardano : l’istituzione del catasto regionale degli impianti, la disciplina di vigilanza e controllo affidata ai Comuni, le sanzioni amministrative graduate in relazione ai diversi casi di violazione della legge e il piano di risanamento che riguarda l’adeguamento degli impianti esistenti e la loro possibile delocalizzazione in siti conformi . I limiti di esposizione della popolazione a cui fa riferimento la proposta di Legge Regionale sono quelli previsti dal Decreto Ministeriale n. 381/98 sino all’emanazione dei decreti attuativi della Legge Quadro Nazionale . Ora la Giunta della Regione Puglia deve, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della presente Legge, con atto deliberativo definire i criteri tecnici per l’attuazione delle azioni di risanamento, per lo svolgimento dei controlli sanitari e per la gestione del catasto regionale degli impianti . Questo è un limite che rende farraginosa la Legge.
“La Legambiente Regione Puglia metterà a disposizione la sua pluriennale esperienza in materia di elettrosmog – conclude Francesco Tarantini – attivando a partire dai primi giorni del mese di luglio uno sportello informativo sugli aspetti tecnici e giuridici inerenti all’inquinamento elettromagnetico rivolto ai cittadini e ai Comuni che dovranno districarsi fra le norme nazionali e le nuove norme regionali” .

per ulteriori info visionare il sito
www.dirittoambiente.com

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.