Cultura

Francia: nella banlieu “nuova forma di terrorismo urbano”

Secondo il segretario generale del secondo sindacato di polizia, 'Synergie', la situazione è molto allarmante.

di Chiara Brusini

Quella di questi giorni nelle periferie parigine e’ ”una nuova forma di terrorismo urbano” in cui ”una minoranza di capetti che hanno interessi finanziari e ideologici” ritengono di poter mostrare la propria forza, sia nel far scoppiare gli incendi, sia nel domarli. E’ il parere di Bruno Beschizza, segretario generale del secondo sindacato di polizia, ‘Synergie’, che nel corso di un’intervista all’agenzia France Presse si e’ spinto a descrivere una situazione forse piu’ allarmante di quella che appare. ”So che dicendo queste cose sono in controtendenza con altre dichiarazioni. Ripeto: sono una piccola minoranza, ma si tratta senza ombra di dubbio di capetti che hanno un interesse finanziario, come il traffico di stupefacenti, o ideologico, come gli islamici radicali che sia io che i miei colleghi hanno visto all’opera”. Secondo Beschizza, inizialmente ”le prime notti di violenze avvenivano sotto l’effetto dell’emozione”. ”Ma quando vi sono stati incidenti nei pressi della moschea di Clichy – continua l’esponente del sindacato della polizia – secondo i miei colleghi sul posto che conoscono bene il territorio in cui operano, islamici radicali conosciuti dai servizi non si sono fatti sfuggire l’opportunita’ di attizzare l’odio e provocare incidenti, e di addestrare e manipolare i piu’ giovani”. A spiegare quanto sta accadendo c’e’, per Beschizza, il ”semplice ragionamento fatto da questa minoranza: ‘Vi mostriamo di cosa siamo capaci, siamo padroni del territorio, ma poi riportiamo la calma’. E’ il linguaggio della forza e del terrorismo; e i poliziotti sono sempre i primi sulla linea di mira”.


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