Welfare

CGIL: Seminario europeo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro

Il seminario si conclude oggi a Bruxelles presso la Confederazione Europea dei Sindacati.

di Chiara Brusini

Antonio Bruzzese, responsabile del Segretariato estero dell?INCA CGIL ha aperto i lavori del Seminario europeo su ?Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro? che si svolge a Bruxelles nei giorni 3 e 4 novembre, presso la Confederazione Europea dei Sindacati. Bruzzese ha ricordato l?impegno del patronato nel voler proseguire nello studio, nella ricerca e nella formazione, un modo per poter garantire la tutela dei diritti con le professionalità migliori e sempre meglio preparate. In questo quadro apriranno a breve gli osservatori a Montevideo e a Porto Alegre per approfondire e monitorare le tematiche della previdenza, le convenzioni tra gli Stati.

Sui temi in discussione, il responsabile del Segretariato estero ha voluto ricordare come in Europa gli immigrati siano sempre meno protetti, se per i lavoratori italiani diminuiscono gli infortuni dell?1,1%, aumentano del 6,6% quelle per i lavoratori stranieri.

Salvatore Casabona del Collegio di Presidenza dell?INCA CGIL nazionale ha relazionato sulle normative e le prospettive di tutela contro gli infortuni e le malattie professionali nelle politiche comunitarie.
L?obiettivo di un seminario di studio è quello di far discutere operatori ed esperti INCA con sindacalisti, sociologi, giuristi, medici legali. Queste riflessioni debbono aiutare la costruzione di un modello sociale europeo più equo e con maggiore tutele. ?L?organizzazione di un seminario come questo, permette all?INCA CGIL di acquisire conoscenze anche sui versanti medico legali, utili per progettare il futuro del lavoro di tutela di tutti i giorni?.

Casabona ha voluto ricordare che il modello sociale europeo è una prospettiva che va difesa, anche se occorre rilanciare politiche sull?occupazione che incidano sulla qualità del lavoro e della vita che permettano e rafforzano la coesione sociale.
Ma la dura realtà che oggi affrontiamo è quella riportata dall?Organizzazione Internazionale del lavoro, ogni anno nel mondo 2,2 milioni di donne e uomini muoiono a causa e per conseguenze di incidenti sul lavoro e per malattie professionali. L?Agenzia europea per la sicurezza sul lavoro ci ricorda che il 21% dei lavoratori (32milioni) sono esposte a sostanze cancerogene; il 22% dei lavoratori respirano fumi e vapori tossici durante le ore lavorative; il 16% dei lavoratori viene a contatto con sostanze pericolose. Le assenze dal lavoro, le cure mediche, le invalidità sono un costo economico pari al 3 – 4% del PIL mondiale.

Casabona ha ricordato come l?azione di prevenzione esercitata dalle parti sociali, dai soggetti contrattuali, dalle Istituzioni sanitarie risulta non essere sempre adeguata e incisiva. Un giudizio pesante sulla direttiva Bolkestein, che continua la sua corsa nonostante l?opposizione del movimento sindacale. Casabona ha concluso impegnando l?INCA a concorrere alla elaborazione di congrue politiche di prevenzione, supportando l?azione della CGIL, migliorando l?assistenza agli infortunati per garantire il giusto risarcimento e l?indennizzo al lavoratore colpito.
?Abbiamo considerato come taumaturgica l?implementazione della direttiva europea sulla sicurezza sul lavoro – ha sottolineato Paola Agnello Modica, segretario confederale CGIL ? e abbiamo delegato troppo agli esperti. Ora dobbiamo tornare a considerare il liberismo per quello che è?. ?E? chiaro ? ha aggiunto ? che in un quadro in cui la quantità è il carburante principale dell?economia di mercato, a farne le spese sono i soggetti deboli ovvero oltre ai precari, le donne e gli anziani?.

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