Volontariato
Conferenza sull’Africa offuscata da minaccia di guerra dell’Etiopia
L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) critica l'invito del dittatore etiope Meles Zenawi alla conferenza "Partenariato con l'Africa" a Bonn
In considerazione della minaccia di guerra dell’Etiopia contro l’Eritrea, l’APM ha duramente criticato l’invito rivolto al primo ministro etiope Meles Zenawi di partecipare alla conferenza “Partenariato con l’Africa” nella capitale tedesca. Secondo l’APM, questa conferenza, che riveste una certa importanza per i paesi africani, dovrebbe escludere i dittatori come Meles Zenawi che non solo non rappresenta pace e democrazia ma che è responsabile della morte di 100.000 persone, vittime di un’assurda guerra con l’Eritrea. La posizione intransigente di Zenawi rischia inoltre di innescare nuovi conflitti nel Corno d’Africa. Anche la morte di almeno 25 manifestanti, morti negli scorsi tre giorni ad Adis Abeba durante le sanguinose proteste tra polizia e partiti di opposizione, dovrebbe far pensare sulla partecipazione di Zenawi alla conferenza.
L’APM saluta l’iniziativa del presidente tedesco Köhler della conferenza sull’Africa che si terrà il 5 e 6 novembre a Bonn, durante la quale leader politici africani, scrittori ed esperti di Africa si consulteranno per individuare insieme nuove prospettive per un partenariato con l’Africa. Purtroppo però solo pochi degli invitati alla conferenza si sono finora distinti per il loro impegno a favore dei diritti umani, la pace e la democrazia. Così ad es., il presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, pur democraticamente eletto riesce però a mantenere l’unità del paese solo grazie all’impiego dei militari. Il governo di Obasanjo si è finora dimostrato incapace di risolvere in modo pacifico le crescenti tensioni etnico-religiose ed è corresponsabile della morte di oltre 10.000 persone durante scontri a fondo etnico.
L’insistenza dell’Etiopia di voler rimettere in discussione gli accordi di pace firmati tra l’Etiopia e l’Eritrea nel dicembre 2000 costituisce una grave violazione per un accordo internazionale valido e aumenta
pericolosamente le tensione già esistente tra i due paesi. L’articolo 4, paragrafo 15 dell’accordo di pace prevede l’istituzione di una commissione mista eritreo-etiope per il controllo delle frontiere. Il rifiuto di Zenawi di mettere in atto gli accordi di pace costituisce una chiara violazione del diritto dei popoli. La politica di Zenawi rischia di innescare nuovi massacri nel Corno d’Africa ed è espressione di un ormai tristemente conosciuto disinteresse dei dittatori africani nei confronti dei propri popoli
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