Non profit

Anche i prestiti buoni hanno le loro regole

Per poter dare il via a un’attività di microcredito in Brasile, occorre seguire un preciso iter nel rispetto della legislazione brasiliana. Di Guido Mosca

di Redazione

Un?associazione italiana, con partner brasiliani, dopo un?analisi dei bisogni del territorio decide di avviare un progetto di microcredito. Ma una onlus può gestirlo senza entrare ?in collisione? con le banche sia italiane che brasiliane?

Annamaria Z. T. (email)

Il presupposto per il trasferimento ufficiale di somme di denaro dall?Italia al Brasile a titolo di prestito è dato dall?esistenza di un contratto di prestito tra l?entità italiana che presta e l?entità brasiliana che riceve il prestito; il contratto deve prevedere le modalità di restituzione ed eventualmente l?interesse da pagare. Gli estremi del contratto vanno depositati in un apposito registro del Banco Central do Brasil e solo così potrà essere autorizzata l?uscita delle somme necessarie al pagamento degli interessi e al rimborso del capitale prestato. Questo è l?iter da seguire, nel rispetto della legislazione brasiliana, per attuare in assoluta trasparenza trasferimenti di denaro e prevedere una loro restituzione sotto forma di capitale e interessi. I soggetti che possono gestire programmi di microcredito in Brasile sono individuati in una pubblicazione del Banco Central do Brasil del febbraio 2003 che dava la seguente indicazione: «La microfinanza va intesa come prestazione di servizi finanziari adeguati e sostenibili rivolti a fasce di popolazioni a basso reddito, escluse dal sistema bancario tradizionale. Le entità di microfinanza sono quelle specializzate nel credito e costituite sotto forma di ong, organizzazioni della società civile di interesse pubblico (Oscip), cooperative di credito di piccola entità, società di credito ai microimprenditori, banche commerciali e private e fondi istituzionali». La conoscenza e il rispetto della legislazione locale in materia di credito è il presupposto per esercitare legalmente e ufficialmente attività di microcredito, per quanto di piccola entità, in qualsiasi paese del Sud del mondo. La proposta di Etimos ad associazioni italiane interessate ad avviare esperienze di questo genere è molto semplice: con i capitali raccolti costituire presso Etimos un piccolo fondo di garanzia, grazie al quale noi potremo, nel rispetto della legislazione vigente, erogare il finanziamento all?organizzazione straniera e permettere l?avvio del programma di microcredito, fornendo appoggio, formazione e assistenza tecnica. Vale forse la pena di leggere la letteratura disponibile anche su internet sui modelli di microcredito applicati nel mondo (www.cgap.org, www.microcreditsummit.org, www. microfinancegateway.org), ed è certo che non si può pensare di poter ricondurre questa enorme complessità a un unico schema buono e ripetibile in ogni parte del mondo. Guido Mosca responsabile area America latina Consorzio Etimos

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