Mondo
Siria: Assad fa scarcerare 190 detenuti politici
Le scarcerazioni, annunciate alla vigilia della festivita' musulmana che segna la fine del Ramadan, si inseriscono in un quadro di riconciliazione nazionale mentre crescono le pressioni straniere
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha ordinato oggi la scarcerazione di 190 detenuti politici, nel quadro degli ”sforzi per rafforzare la riconciliazione nazionale” e mentre crescono le pressioni degli Stati Uniti e della comunita’ internazionale sulla Siria.
In un comunicato della presidenza siriana, si afferma che ”il rilascio di 190 detenuti politici avviene nel quadro della generale di una riforma che mira a consolidare l’unita’ nazionale, alla base della nostra societa”’. Nel dare notizia delle scarcerazioni, annunciate alla vigilia dell’Id al-Fitr, la festivita’ musulmana che segna la fine del mese di digiuno e preghiera del Ramadan, l’agenzia ufficiale Sana ha dal canto suo riferito che ”la decisione s’inserisce in in una serie di analoghe misure che la Siria ha adottato negli ultimi anni per rafforzare il dialogo nazionale”.
L’agenzia ha poi aggiunto che ”altre procedure e misure verranno adottate al riguardo, in base al fatto che la nazione ha spazio per tutti”. In una prima reazione, gli attivisti per i diritti umani hanno dal canto loro accolto con favore le scarcerazioni, ma hanno detto che non sono sufficienti. ”Siamo favorevoli a qualsiasi misura che possa alleviare le sofferenze del popolo. Il provvedimento di grazia di Assad e’ positivo, ma e’ insufficiente”, ha dichiarato in un colloquio telefonico con l’Ansa a Damasco l’avvocato Haitham al-Maleh, il quale si e’ chiesto ”perche’ non c’e’ stata un’amnistia generalizzata che includesse gli oltre 2.500 detenuti politici dietro le sbarre”.
Per il momento, non e’ stato accertato se le scarcerazioni decise dal presidente siriano riguardino anche Riad Seif e Maumun Homsi, i due parlamentari arrestati nel 2002, durante la cosiddetta ”primavera di Damasco” che era seguita all’ascesa al potere del giovane Assad alla morte del padre Hafez, avvenuta due anni prima.
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