Cultura

Pietro Farneti: «Abbiamo portato i ragazzi di via Quaranta nella scuola italiana»

Io volontario / Pietro Farneti, 42 anni, consulente sanitario, è tra i fondatori di Risvegli onlus di Milano

di Carmen Morrone

Pietro Farneti, 42 anni, consulente sanitario, è tra i fondatori di Risvegli onlus di Milano (www.risvegli.it). Farneti, con altre 50 persone, dal 1999 fa volontariato a favore dell?integrazione degli immigrati. L?associazione è balzata agli onori della cronaca per la vicenda della scuola araba di via Quaranta, avendo messo a disposizione le aule della sede di via Ariberto affittata dalla Fondazione Mantegazza. «Poi non se n?è fatto nulla», ricorda Farneti. «Il nostro interessamento comunque nasceva dall?aver già lavorato in via Quaranta». Quali sono gli interventi realizzati con la comunità araba? Insieme all?Associazione italo-egiziana e al Comune di Milano è stato aperto il doposcuola per cento ragazzi arabi, alunni della scuola italiana, per conseguire l?idoneità anche del Paese d?origine. Tra essi alcuni erano studenti di via Quaranta. E proprio in questo centro abbiamo, insieme al Cisem, sperimentato l?accompagnamento di dieci ragazze all?idoneità della scuola superiore. Per gli adulti c?è stato il corso d?italiano: 60 ore con tre docenti italiani. Integrazione significa anche lavoro? L?anno scorso sono stati avviati al lavoro sessanta adulti di via Quaranta attraverso il progetto Milano-Lavoro. Dal corso di taglio e cucito per le donne che fanno riferimento alla comunità, nascerà una cooperativa di sartoria. Mentre al parco di Trenno abbiamo aperto Aretè, una pizzeria in cui lavorano immigrati.


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