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Arriva il lavoro “accessorio”: ecco come e dove sarà sperimentato

Legge Biagi. Il ministero del Lavoro ha emanato il decreto applicativo sul lavoro occasionale di tipo accessorio. Formula contrattuale, di particolare interesse per il terzo settore

di Giulio D'Imperio

Il 30 settembre il ministero del Lavoro ha emanato il decreto applicativo sul lavoro occasionale di tipo accessorio. Questa formula contrattuale, di particolare interesse per il terzo settore, è stata prevista dall?art. 72 del dlgs 276/2003 (legge Biagi), e prevede l?introduzione di un ?ticket? con cui remunerare i lavoratori. Le prestazioni di lavoro accessorio possono essere svolte per piccoli lavori domestici a carattere straordinario (compresa l?assistenza domiciliare a bambini, anziani, malati o disabili); l?insegnamento supplementare; giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici e monumenti; realizzazione di manifestazioni sociali, sportive, culturali o caritatevoli; collaborazione con enti pubblici e associazioni di volontariato per lavori di emergenza legati a calamità naturali o eventi improvvisi o di solidarietà. I lavoratori che possono utilizzare questo contratto sono i soggetti a rischio di esclusione sociale o non ancora inseriti nel mondo del lavoro: disoccupati da oltre un anno; casalinghe, studenti e pensionati; disabili e soggetti in comunità di recupero; lavoratori extracomunitari, regolarmente soggiornanti in Italia, nei sei mesi successivi alla perdita del lavoro. Il valore nominale del buono per le prestazioni di lavoro accessorio è pari a 10 euro. Al concessionario, tramite il quale verranno elargiti i ticket, viene riconosciuto a titolo di rimborso spese, il 5% del valore nominale del ticket. Il ministero ha anche individuato alcune zone in cui effettuare una prima sperimentazione del contratto: Verbania, Milano, Varese, Treviso, Bolzano, Venezia, Lucca, Latina, Bari e Catania. Italia Lavoro spa farà la gara per individuare il concessionario, nel rispetto delle norme Ue e nazionali.


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