Welfare

Chi respira mafia parte svantaggiato

Un parere rivoluzionario dell'Agenzia delle onlus: Non potranno più essere privati della veste giuridica di onlus gli enti che promuovono la legalità in aree ad alta densità criminale

di Redazione

«Appare innegabile asserire che la cultura mafiosa svolge per definizione una grave influenza negativa che determina certamente (?) uno stato di svantaggio corrispondente a quelli che determinano le limitazioni ai diritti civili». È questo il passaggio cruciale del parere approvato lo scorso 24 ottobre dall?Agenzia delle onlus su richiesta della direzione regionale siciliana della Agenzia delle entrate, che Vita ha potuto leggere in anteprima. La novità è di rilevanza storica. «Da oggi in avanti nella categoria degli svantaggiati rientra anche chi vive allo Zen di Palermo, nelle zone ?ndrine della Calabria o nelle periferie della grandi città e in tutti gli altri luoghi dove la criminalità rappresenta un ostacolo reale allo sviluppo umano e sociale delle persone», spiega il consigliere dell?Agenzia delle onlus, Salvo Pettinato. Ne consegue «che le associazioni di promozione sociale che operano in quelle aree meritano senza dubbio la qualifica di onlus». La prima realtà ad avvalersi della nuova giurisprudenza sarà un?associazione siciliana, l?Arcipelago città di Caltanissetta, contro la quale l?Agenzia delle entrate aveva predisposto la cancellazione dall?anagrafe unica delle onlus. Dopo la delibera dell?Agenzia delle onlus, è praticamente certo che Arcipelago città non sarà derubricata dall?elenco. «Questa è una zona ad alta penetrazione mafiosa», spiega Vito Parisi, vicepresidente del coordinamento nisseno che rappresenta 12 realtà locali che vanno dalla diocesi all?Arci, «per questo da cinque anni abbiamo avviato un percorso di cittadinanza attiva rivolto ai ragazzi della città e della provincia». Arcipelago città ogni giorno entra in 11 scuole elementari e medie e da poco gestisce una palestra nel quartiere Angeli, il bronx di Caltanissetta. L?obiettivo è di «costituire un ponte fra i giovani, gli insegnanti e l?amministrazione comunale», aggiunge Parisi, lui stesso docente di filosofia nell?istituto psicopedagogico del capoluogo. Per questo lo scorso anno è nato il consiglio comunale dei ragazzi, «un organo di rappresentanza che consente ai giovanissimi di portare le loro richieste nelle sedute del vero consiglio comunale, faccia a faccia coi politici locali», dice Parisi. Sempre il tema della legalità ispira diverse altre iniziative: «Il festival dei cortometraggi, i corsi di teatro e la mostra intitolata all?ex sindaco Michele Abate che si svolge a maggio», conclude il vicepresidente. Raccolta fondi: +5% Unicef Italia, bilancio sociale avanti tutta Quella di Unicef Italia è una bella realtà che da 30 anni porta avanti con abnegazione la propria missione: essere sempre e comunque al fianco dei bambini; farli uscire dall??invisibilità?, come nel caso dell?ultima campagna lanciata a Milano il 24 ottobre in occasione della presentazione del bilancio sociale. E che Unicef Italia faccia bene a ?puntare in alto? lo dicono i dati che emergono dal documento: nel 2004, il comitato italiano è risultato il quarto tra i comitati donatori dell?Unicef nel mondo. La raccolta fondi ha registrato un incremento del 5% rispetto al 2003, passando da 58 milioni di euro a 61. Il 72% (pari a 43.888.299 euro) è stato destinato in Africa, Asia, America Latina, Europa Orientale; il 18% per le attività di raccolta fondi e appena il 6% per costi di struttura e dei comitati locali (il restante 4% è andato a fondi di emergenza e ad attività di promozione). Nel 2004 il Comitato italiano ha gestito 63 partnership con aziende per un valore complessivo di oltre 4,2 milioni di euro.


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