Economia

La Fao è casa mia. Parola di Jacques Diouf

La Finanziaria e la manovra aggiuntiva del 17 ottobre azzerano i contributi volontari alle organizzazioni internazionali. Tutto questo accade solo perché lo Stato ha le tasche vuote?

di Paolo Manzo

Cooperazione, refugium peccatorum… …di fiancheggiatori di terroristi amanti dell?esotico in versione pulp (Iraq, Afghanistan, Darfur?), come la bozza di Raccomandazione partorita attorno a Ferragosto dalla Commissione Ue lascerebbe intendere, o strumento fondamentale della politica estera (ex art. 2 della legge sulla cooperazione)? Di certo c?è che la bozza è stata bloccata anche grazie alla denuncia di Vita e il 4 novembre il Commissario Frattini incontrerà il non profit europeo per ricevere i suoi suggerimenti. Di qui a vedere se saprà coglierli ce ne passa, ma l?incontro è di per sé un segnale di buona volontà. Certo è dura credere che i vari Marelli, Sergi, De Ponte & co. possano sparare alla luna con degli AK-47 assieme al kamikaze di turno durante le loro missioni ed è sperabile che anche a Bruxelles se ne rendano conto… Stefano Manservisi non c?era… …Il direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo e l?aiuto comunitario della Commissione europea non ha preso parte all?evento inaugurale delle Giornate per la Cooperazione organizzate dal ministero per gli Affari esteri italiano. Motivo ufficiale, doveva sostituire il commissario Louis Michel a Bruxelles per dei negoziati sul West Africa e ha preferito mandarci un sostituto oppure, malignano i soliti ignoti, non voleva avere a che fare con il funerale della cooperazione nostrana, fatta scendere ai minimi storici (ossia sotto lo 0,10%) dall?ultima Finanziaria creativa di don Giulio (Tremonti). Jacques Diouf in poltrona… …Il direttore generale della Fao non è assolutamente attaccato alla sua poltrona. Lo dimostra lapalissianamente un episodio di qualche giorno fa: ha fatto di tutto per farsi rinnovare il mandato, anche se avendone terminati già due (di sei anni ciascuno, per un totale di dodici?) non avrebbe potuto. Gli inglesi avevano chiesto una riforma dello statuto che avrebbe consentire un doppio mandato del direttore generale, ma senza rinnovo. A quel punto, per disinnescare i desideri di turnover in salsa british, Diouf si è alleato con i Paesi africani – lui senegalese – ed è riuscito a ottenere voti sufficienti per essere rieletto, mettendo gli inglesi di fronte al fatto compiuto e assicurandosi un rinnovo dello statuto che gli consente di stare in sella per altri dodici anni. In tutta questa lotta (non alla fame nel mondo) non stupisca la posizione defilata e non filo britannica di Washington: Diouf ha silurato, prepensionandolo, il suo vicedirettore generale francese, uno dei più potenti, e ha messo al suo posto una statunitense. Power of diplomacy. Contratto diplomatico… …La Finanziaria e la manovra aggiuntiva del 17 ottobre azzerano i contributi volontari alle organizzazioni internazionali. A giugno, il Comitato direzionale per la cooperazione allo sviluppo aveva deliberato di concedere contributi volontari aggiuntivi per 10 milioni di euro alla Fao e 2,3 milioni di euro all?Undp, somme che con la Finanziaria di Tremonti si sono volatilizzate. Tutto questo accade solo perché lo Stato ha le tasche vuote? Ma allora perché, nella legge 168 approvata il 17 agosto 2005, alla voce «Disposizioni per il personale della carriera diplomatica», compare uno stanziamento di 12 milioni di euro «per il rinnovo del contratto della carriera diplomatica»?


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