Salute

Sessione Onu sull’Aids: delegazione italiana di basso profilo

La protesta delle Associazioni

di Redazione

“L’Aids non può continuare il suo lavoro di morte nel buio” ha detto Kofi Annan nel discorso di apertura della sessione speciale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite convocata da ieri a Mercoledì a New York per elaborare una strategia comune contro l’epidemia e stilare un documento comune ai 180 paesi membri. Annan ha dovuto vincere le resistenze degli Stati Islamici che si opponevano all’intenzione di inserire nel documento finale dell’assemblea riferimenti ad omosessuali, eroinomani, prostitute e detenuti come popolazioni vulnerabili rispetto all’infezione. E’ stato necessario chiedere il voto di fiducia all’assemblea per risolvere la situazione. Alla conferenza di New York partecipano circa 3000 delegati, tra attivisti, uomini d’affari, rappresentanti istituzionali ed esperti di sanità. La delegazione americana, formata da una quarantina di persone è guidata dal segretario di Stato Colin Powell. La maggior parte dei paesi ha inviato rappresentanti ai massimi livelli istituzionali. Vergognosa la posizione dell’Italia che, nonostante una lettera inviata personalmente al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da parte del responsabile del programma delle Nazioni Unite per la lotta all’Aids, il fisico Belga Peter Piot, ha inviato un semplice funzionario del Direttorato Generale per la Cooperazione e lo Sviluppo – il Dott. Magliano. Nadir proporrà nei prossimi giorni a tutte le associazioni di lotta all’Aids Italiane di sottoscrivere una lettera di formale protesta da inviare al Governo Italiano.    


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