Formazione

Ue: Blair sotto pressione, Est Europa vuole accordo a dicembre

I nuovi Stati membri hanno urgenza di raggiungere un'intesa sul budget, ma Blair non intende negoziarlo al summit di Hampton Court di gioved

di Chiara Brusini

Tony Blair vuole raggiungere un accordo sul bilancio Ue 2007-2013 entro la fine della presidenza britannica, ma non intende negoziarlo al summit informale di giovedi’ ad Hampton Court, vicino Londra. Tutto cio’, nonostante le pressioni dei nuovi Stati membri. ”Penso che un accordo possa e debba essere raggiunto in occasione del Consiglio (europeo) di dicembre, ma spero che potremo evitare discussioni dettagliate ad Hampton Court”. Lo scrive Blair nella lettera d’invito al vertice sulle ”sfide della globalizzazione”. L’urgenza dell’intesa sul budget e’ avvertita soprattutto dai Paesi dell’Est Europa, in attesa di circa 160 miliardi di euro di aiuti per finanziare la crescita economica. E delusi dalla bocciatura del compromesso lussemburghese da parte di Blair, al vertice europeo di giugno. In tale sede, il premier aveva condizionato il riesame dello ”sconto” britannico alla riforma della Pac (Politica agraria comune). Per uscire dal vicolo cieco, e’ intervenuta la Commissione europea. Giovedi’ l’Esecutivo Ue ha proposto alcuni cambiamenti in direzione del Regno Unito: il reimpiego di 3,2 miliardi di euro (su un totale di 300 miliardi) di aiuti diretti agli agricoltori verso lo sviluppo rurale; la destinazione del 60% degli aiuti regionali alle politiche di ”competitivita”’ (formazione, ricerca, trasporto), invece dell’attuale 50%. La Commissione ha, altresi’, proposto a partire dal 2009 la riflessione su un ”riesame completo” e ”senza tabu”’ del bilancio, in previsione del periodo 2014-2019. Sabato Blair si e’ detto ”d’accordo sulla linea direttrice” proposta dall’Esecutivo per l’accordo finanziario e ”perfettamente pronto a discutere” sullo sconto, ”a condizione che cio’ sia realizzato nel contesto di un’Europa che cambia”. Dovra’, tuttavia, convincere Jacques Chirac ad accettare una riduzione, anche minima, degli aiuti agli agricoltori. Il presidente francese, pur giudicando un accordo imperativo a dicembre, ha sottolineato che ”l’intesa finale dovrebbe essere il piu’ vicino possibile all’ultima proposta” lussemburghese. Blair dovra’ poi trovare una soluzione per gli Olandesi – primi contributori netti al bilancio – che avevano bloccato l’accordo lo scorso giugno. Alla fine, secondo il premier lussemburghese, ed ex presidente di turno dell’Unione Jean-Claude Juncker, l’accordo sara’ ovviamente molto vicino dell’ultimo compromesso. ”Nessuna soluzione si discostera’ piu’ di qualche millimetro dalle mie ultime proposte”, dichiara Juncker in un’intervista al quotidiano Les Echos.


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