Welfare

Siria: Damasco chiede giustizia al CdS Onu

Un quotidiano filogovernativo afferma che la riunione di oggi del Consiglio di Sicurezza sarà un banco di prova dell'imparzialità dell'organismo.

di Chiara Brusini

La Siria chiede al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di giudicare in modo imparziale le conclusioni del rapporto Mehlis sull’omicidio dell’ex premier Rafik Hariri. Il quotidiano filo-governativo Al Baath scrive infatti che la riunione di oggi del Consiglio di Sicurezza sarà un “test” per capire se l’organismo esecutivo Onu è impegnato a raggiungere la giustizia globale, la pace e la sicurezza o si piegherà piuttosto alle pressioni politiche. Washington e Parigi stanno insistendo sull’adozione rapida di una nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza, per costringere Damasco a cooperare con le indagini guidate dal magistrato tedesco Detlev Mehlis sulla strage di San Valentino. Il rapporto Mehlis, pubblicato settimana scorsa, ha indicato il coinvolgimento siriano nell’esplosione in cui sono rimasti uccisi Hariri e altre 20 persone, oltre a sottolineare una carenza di cooperazione da parte di Damasco nell’inchiesta. “La Siria, che confida nella propria innocenza, spera che il Consiglio di Sicurezza Onu si innalzerà al livello delle sue enormi responsabilità” dice il quotidiano Al Baath in un editoriale. Secondo il giornale, il rapporto contiene informazioni “costruite sulla base di una serie di speculazioni e accuse che non sono in nessun modo comprovate”. “E’ nostro auspicio che il Consiglio di Sicurezza Onu sia consapevole di questo fatto” prosegue l’articolo. Nelle ultime ore centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza in Siria per manifestare contro il rapporto, mentre sulla questione è intervenuto anche il presidente americano George W. Bush che, in un’intervista all’emittente panaraba Al Arabiya, ha detto di sperare in una soluzione negoziata pur non escludendo, come “ultima opzione”, quella di un intervento militare.


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