Non profit

I permessi devono essere contemporanei per i lavoratori diversamente abili

Anche i familiari possono usufruire di questo diritto.

di Antonietta Nembri

Sono impiegata in una piccola ditta privata. Mio marito lavora e gode dei permessi lavorativi in quanto persona portatrice di un handicap grave. Posso richiedere anch?io dei permessi per assisterlo?

Carola R. (email)

Dei giorni di permesso possono essere riconosciuti anche al lavoratore non disabile che sia familiare convivente del lavoratore portatore di handicap anche se lo stesso disabile fruisce dei permessi per se stesso. Lo stabilisce una circolare dell?Inps, la n. 37 del febbraio 1999. Per poter usufruire di questi permessi – ricorda anche Carlo Giacobini su HandyLex – ci sono delle condizioni: la prima che il lavoratore disabile, pur beneficiando dei propri permessi, abbia un?effettiva necessità di essere assistito da parte del familiare lavoratore convivente (la necessità di assistenza deve essere valutata del medico Inps anche in relazione alla gravità dell?handicap). La seconda condizione è che all?interno del nucleo familiare non sia presente un altro familiare non lavoratore che possa prestare assistenza. I familiari non lavoratori studenti sono equiparati, ai fini dell?erogazione delle prestazioni ex lege 104/92, ai soggetti occupati in attività lavorativa anche nei periodi di inattività scolastica (per gli studenti universitari dopo il primo anno di iscrizione deve essere accertata non solo l?iscrizione all?università ma anche l?effettuazione di esami). La circolare Inps n.128 del luglio 2003 ha confermato tali indicazioni precisando però che familiare e disabile devono utilizzare i permessi in modo contemporaneo.

Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA