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Fondo di credito per non abbienti

Il ministero delle Attività Produttive ha attivato un fondo di garanzia aperto alle famiglie in difficoltà economica.

di Ida Cappiello

È in arrivo Basilea 2, il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche, e il governo affronta i rischi di stretta creditizia con un nuovo strumento, che renderà più facile l?accesso al credito per le famiglie economicamente svantaggiate. Si tratta del fondo di garanzia per il credito al consumo, creato dall?Ipi – Istituto per la promozione industriale, in attuazione del decreto del 22 dicembre 2003 del ministero delle Attività produttive. Il fondo può contare su una dotazione finanziaria di tutto rispetto, 34 milioni di euro, interamente a carico del governo, ricavati dalle sanzioni inflitte dall?Antitrust alle aziende che hanno violato le norme sulla concorrenza. La garanzia per l?ente finanziatore copre fino al 50% delle somme erogate, con un tetto massimo di 3mila euro per ogni nucleo familiare. Possono accedere al finanziamento solo le famiglie non abbienti: il plafond di reddito è fissato a 15mila euro di indicatore Isee, il cosiddetto ?redditometro? parametrato al numero dei componenti della famiglia e ad altre condizioni socio-economiche. «In questo modo si consente di ottenere credito a famiglie che, per motivi di reddito basso, sarebbero state escluse dai normali criteri di valutazione delle banche», spiega Gerardo Baione, direttore dell?area Incentivi e strumenti finanziari dell?Ipi. «Un altro aspetto importante è il controllo del tasso d?interesse, che non può superare il Taeg fissato dalla Banca d?Italia» Non ci sono limiti per quanto riguarda la tipologia di acquisto da finanziare, che può andare dalle cure mediche alla cucina nuova. Un ?generalismo? che potrebbe essere criticato come potenzialmente diseducativo, nel senso di incentivare acquisti di beni voluttuari da parte di famiglie che non se lo possono permettere. Ma in proposito Baione sgombra il campo da equivoci. «Stiamo parlando di un finanziamento, non ci sono regali per nessuno e del resto la legge non lo permetterebbe. In caso di insolvenza, il debitore incorre in tutte le procedure previste in questi casi, compreso il pignoramento, anche per le somme sotto garanzia, con l?unica differenza che il suo creditore diventa l?erario anziché la banca». è d?accordo anche Fabio Picciolini, responsabile dell?area finanziaria di Adiconsum e partecipante al comitato di controllo del fondo. «Non vedo grandi rischi di abuso, anche perché l?agevolazione vale per una sola volta, ed è aperta solo a chi ha un passato di buon pagatore». Il fondo di garanzia ha carattere volontario, e riguarda solo i crediti concessi dalle banche aderenti. Per ora sono Banca Intesa, Banca di Roma, Popolare di Milano e Banca di credito cooperativo di Vignole. Baione però rassicura: «Ogni giorno arrivano nuove richieste. Le banche hanno tutto l?interesse ad aderire, perché i costi sono minimi, mentre i vantaggi sono di due tipi: l?allargamento dell?attività, e la possibilità di detrarre dal patrimonio di vigilanza previsto da Basilea 2 le somme garantite, in modo da liberare risorse finanziarie, altrimenti vincolate, per altri impieghi». Il punto Il ministero delle Attività Produttive ha attivato un fondo di garanzia di 34 milioni di euro per il credito al consumo, aperto a famiglie in condizione di difficoltà economica. Il fondo ha carattere volontario e riguarda solo i crediti concessi da banche aderenti. Ecco come funziona.


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