Non profit
Formazione. Unesperienza modello. Scholé, tutti fuori a pulire il lago
Da 32 anni unassociazione di Torino insegna a rispettare la natura. Con un metodo di successo.
di Chiara Sirna
Dell?ambiente ne hanno fatto una scoperta e una scommessa di formazione, richiamandosi anche nel nome alla scholé dell?antica Grecia. E dopo 23 anni di attività sul campo il successo si conta dalle cifre: centinaia di scuole e migliaia di studenti coinvolti.
Anima dell?associazione Scholé Futuro di Torino è Mario Salomone, che nell?82 ebbe l?intuizione di portare l?ambiente a scuola, dentro e fuori dalle aule, ma soprattutto a misura di ragazzi, trasformando in svago quello che in realtà era studio e scoperta. Da allora i soci di Scholé non si sono fatti mancare nulla: libri, pubblicazioni, progetti di educazione attiva, una rivista mensile, ecomusei ed anche convegni internazionali. Ultimo, il terzo congresso internazionale organizzato dal 2 al 6 ottobre al Lingotto di Torino proprio sull?educazione ambientale, con l?inaugurazione poi di un segretariato permanente di coordinamento per le iniziative regionali e nazionali a tema.
Gli inizi, negli anni 80
«Siamo nati per entrare nella didattica sull?onda anche delle prime associazioni ambientaliste degli anni 80», spiega Bianca La Placa, «poi ci siamo spinti oltre». Se la prima rivista Rosso scuola, lo dice anche il nome, puntava a denunciare le lacune di un sistema educativo ancora chiuso all?ambiente, la seconda, Eco – educazione sostenibile ha aperto nuovi orizzonti. Oltre a garantire sostegno agli insegnanti, con scambi e condivisioni di iniziative e progetti sul campo, il periodico dell?associazione oggi si occupa di grandi temi di attualità: lo tsunami, le carrette del mare, il clima, l?effetto serra, ma anche gli ambienti oltreconfine con due rubriche ad hoc, ?Multimondo? e ?Altri ambienti?. «Il nostro giornale si snoda su tre punti fondamentali», continua La Placa: «il tema, che cambia di mese in mese, e poi i focus sull?istruzione e la bibliografia». Il che significa che l?associazione fornisce anche gli strumenti e le fonti utili per informarsi, studiare capire. Anche pubblicazioni ad hoc per aiutare gli insegnanti a riportare tutto a misura di bambino.
L?ecomuseo di Vercelli
Dalla comunicazione alla seconda mission di Scholé: i progetti sul campo, realizzati molto spesso in collaborazione con gli enti locali. Talmente tanti da perderne il conto. I due fiori all?occhiello degli ultimi anni? L? ecosistema verbano e l?ecomuseo di Vercelli. «Nel primo progetto sono stati proprio i ragazzi delle scuole a pulire e riqualificare le sponde del lago Maggiore», spiega La Placa, «creando anche percorsi naturalistici. A Vercelli invece visitando le risaie hanno imparato a conoscere non solo le particolarità di un ambiente acquitrinoso, ma anche gli strumenti, i gesti e le canzoni dei lavori di un tempo. Alla fine lo studio diventa scoperta diretta». E visti i successi, i percorsi di archeologia industriale organizzati da Scholé tra mulini ad acqua, miniere abbandonate e vecchie coltivazioni di canapa, sono stati, tantissimi negli anni. Ma esperienze positive non sono mancate nemmeno fuori dai confini piemontesi. Da Urbanet, un progetto educativo finanziato dalla Commissione Europea, è nato un libro per gli studenti siciliani: Palermo e ambiente: le chiavi della città. Un modo fantasioso, ma assolutamente formativo per conoscere il proprio territorio anche dal punto di vista ambientale.
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