Formazione

Il Progetto Unesco

La sfida è un "impegno comune" (di Federica Rolle).

di Redazione

In un momento in cui viene da più parti lamentato il ruolo di secondo piano cui frequentemente l?educazione ambientale e alla sostenibilità viene confinata, e in cui si deplora spesso la mancanza di sufficienti occasioni di scambio o confronto su questioni concrete, un?importante occasione di rilancio da non lasciarsi sfuggire è rappresentata dal Decennio dell?educazione allo sviluppo sostenibile proclamato dalle Nazioni Unite per il periodo 2005-2014. La scelta di dedicare un decennio internazionale all?educazione alla sostenibilità trova origine in una proposta formulata in occasione del Vertice mondiale di Johannesburg, che nel 2002 ha richiamato l?attenzione della comunità internazionale sul ruolo fondamentale che l?educazione riveste nel percorso individuale e collettivo verso la sostenibilità. Lo stretto legame tra educazione e sviluppo sostenibile era stato in realtà già affermato con forza dieci anni prima in occasione del Vertice della Terra di Rio de Janeiro, ma a Johannesburg il concetto assume una colorazione nuova proprio in ragione del fatto che è la nozione stessa di sviluppo sostenibile ad ampliarsi, estendendosi ad aspetti umani e sociali quali l?equità nella distribuzione della risorse, la lotta alla povertà, la tutela dei diritti umani e della salute, e altri ancora. Aspetti che vanno a integrare quelli più tipicamente ambientali e a interconnettersi con essi, nella prospettiva di uno sviluppo durevole di cui possano beneficiare tutte le popolazioni del pianeta, presenti e future. L?educazione diventa dunque lo strumento del cambiamento culturale necessario per orientare il pensiero e l?azione dell?uomo verso un futuro migliore, che necessita di azioni efficaci e differenziate volte a diffondere la cultura della sostenibilità, del rispetto per il prossimo, per le risorse del pianeta, per le diverse culture e per le generazioni che verranno. Il coordinamento del Decennio è stato affidato all?Unesco, in quanto agenzia Onu competente per l?educazione, la scienza e la cultura e già responsabile di programmi strettamente connessi alla sostenibilità, come quelli per l?alfabetizzazione e per l?accesso universale all?istruzione di base. Quali le possibili azioni da intraprendere per dare concretezza al Decennio? L?Unesco, come indicato nel documento guida internazionale (Implementation Scheme), chiama alla collaborazione tutte le istituzioni e tutti i soggetti interessati, anche a livello nazionale e locale. È su tale scia che si è attivata la Cni – Commissione nazionale italiana per l?Unesco, l?organo che sin dagli anni 50 è incaricato dell?attuazione dei programmi e delle decisioni dell?Unesco in Italia. Così come le altre commissioni nazionali, la Cni è stata in primo luogo chiamata a svolgere una funzione di tramite e messa in rete dei vari soggetti, pubblici e privati, già operanti nel settore. Come avvio del Decennio è stato deciso, da parte di un comitato scientifico istituito ad hoc, di organizzare un seminario, tenutosi il 13 maggio scorso a Roma, al fine di una prima presa di contatto con i principali protagonisti nazionali del settore: istituzioni, associazioni di categoria (imprese, sindacati, agricoltori?), associazioni ambientaliste, ong per lo sviluppo, centri di ricerca, istituti di formazione, accademici? È doveroso sottolineare che la Cni, in questo suo lavoro di avvicinamento, si è trovata davanti un panorama italiano estremamente ricco e significativo, che conta al suo attivo numerose iniziative di alto livello, anche ventennali, provenienti da diversi soggetti, oltre che a una serie di reti già ben avviate, sia a livello di associazioni che a livello propriamente istituzionale (ad esempio il sistema Infea Stato-Regioni); un panorama complesso che vede molto spesso, sia nella teoria che nella pratica (forse più nella prima che nella seconda), già ben radicati i principali orientamenti forniti dall?Unesco per l?educazione allo sviluppo sostenibile: interdisciplinarietà, uso di metodologie innovative, coinvolgimento attivo del discente,decisioni partecipate, promozione del pensiero critico? Al fine di dare concretezza alla rete così avviata e indicare alcune linee d?azione prioritarie su cui far convergere le attività delle varie organizzazioni nel Decennio, è stato deciso, da parte del comitato scientifico, di elaborare un documento comune di lavoro. Non si tratta, come sottolineato nel testo stesso del documento, di un vero e proprio programma d?azione, ma piuttosto di alcuni punti d?impegno che possono risultare rafforzati dall?apporto di tutti. Il documento, denominato Impegno comune di persone e organizzazioni per il Decennio dell?educazione allo sviluppo sostenibile è in via di ultimazione, ed è stato preparato secondo un processo partecipativo, con la collaborazione di tutti gli interessati. In particolare, l?Impegno comune prevede le seguenti azioni: ? il confronto con la politica, proponendo incontri ai principali soggetti istituzionali al fine di presentare il programma per il Decennio e chiederne il sostegno ? l?incontro con i protagonisti sociali, quali le imprese, i sindacati e le altre associazioni di categoria ? l?alleanza con il mondo della cultura ? iniziative rivolte alle sedi principali dell?educazione, quali la scuola e l?università ? il miglioramento dell?informazione, anche attraverso l?attivazione di canali mediatici e tecnologici ? la definizione di un programma, che potrebbe tradursi nella scelta di assumere per ogni anno del Decennio un tema dominante, al quale dedicare una giornata ? l?elaborazione di rapporti sulle esperienze più efficaci da diffondere in tutti le sedi opportune e da trasmettere alla sede internazionale Unesco. L?Impegno comune verrà presto diffuso nella sua versione definitiva. La Commissione nazionale italiana Unesco potrà costituire un punto di riferimento comune per la circolazione delle esperienze, ma da sola non potrà realizzare nessuna della azioni indicate senza il contributo e l?impegno delle associazioni e degli enti che realmente lavorano sul campo. Il successo di questa sfida decennale non può dunque che giungere da un?ampia adesione.

Federica Rolle Commissione italiana per l?Unesco settore Sviluppo sostenibile


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA