Formazione

Ecologia, legge morale

E' l’invito del 3Weec, terzo congresso mondiale sull’educazione ambientale (di Mario Salomone).

di Redazione

Un salto quantico. Così il professor André Giordan, dell?università di Ginevra, anche in nome dell?Iubs, l?associazione internazionale dei biologi, ha definito il 3Weec – il terzo World Environmental Education Congress, svoltosi a Torino dal 2 al 6 ottobre. L?espressione ?salto quantico? viene dalla fisica atomica e indica la possibilità, per un elettrone, di passare da un livello energetico a un altro, allontanandosi dal nucleo dell?atomo, grazie a una determinata quantità di energia detta quantum di energia. Come dire che l?energia trasmessa dal congresso ha provocato un salto per l?educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nel mondo. I complimenti di Gorbaciov Energia è una delle parole più appropriate per descrivere l?evento di Torino, cui hanno partecipato 4mila persone di 115 Paesi diversi. Migliaia di partecipanti che sono tornati al lavoro con nuove idee e con la speranza che, forse, l?educazione ambientale ora troverà più sostegno e più attenzione anche da parte del mondo politico. Quel mondo politico che, come ha detto Mikhail Gorbaciov intervenendo nella plenaria conclusiva, «non fa abbastanza per l?ambiente». L?ex presidente dell?Unione Sovietica ha sottolineato il valore degli educatori: «La situazione», ha dichiarato, «è decisamente cambiata rispetto a quando, dodici anni fa, ho assunto la presidenza di Green Cross International per la tutela dell?ambiente. Adesso la gente è pronta a difendere l?ambiente: anche solo un singolo animale, un?aiuola. È importante che tutti, anche tramite congressi come questo, siano a conoscenza del fatto che le risorse naturali non sono infinite. I governi infatti, da soli, non fanno abbastanza per l?ambiente, c?è bisogno delle organizzazioni non governative e della società civile». Uno dei risultati del congresso, a parte il dato quantitativo che ha sorpreso tutti, è stata la capacità di dimostrare che l?educazione ambientale non riguarda solo una stretta cerchia di addetti ai lavori, ma influisce sulla vita di tutti. La composizione dei partecipanti al congresso rispecchia questa impostazione: se circa il 22% proveniva dal mondo accademico, gli altri appartenevano alle associazioni e alle reti nazionali o internazionali (il 33%), ad amministrazioni pubbliche (11%), ad agenzie delle Nazioni Unite e altre istituzioni internazionali, europee o nazionali, al mondo dell?economia e del lavoro (sia sindacati sia imprese), ai mass media. A questo proposito, Giuseppe D?Ercole, parlando in nome dei sindacati internazionali, ha proposto un?educazione ambientale per tutti i lavoratori. Il modello, ha sostenuto, potrebbe essere quello delle 150 ore, vale a dire un piano generalizzato che possa essere adattato agli oltre 150 milioni di aderenti ai sindacati internazionali. Ecologia come legge morale «Il momento ecologico», ha aggiunto il celebre neuropsichiatria Giovanni Bollea durante il suo intervento in assemblea, «deve diventare una legge morale profondamente sentita nell?animo. Solo così noi giungeremo a memorizzare il dato ecologico nel nostro animo e farlo diventare un?impronta di vita». Educazione ambientale significa cultura del cambiamento e strumenti culturali del cambiamento. Lavorare, e subito, al riassetto della Terra, dare più attenzione agli ecosistemi e alla biodiversità, dare ai 6 miliardi di persone che vi abitano una vita più pacifica, sicura e dignitosa: in breve assicurare al pianeta e alle generazioni umane un futuro richiede un grande cambiamento culturale, perché non c?è problema o aspetto della nostra vita e della crisi del pianeta Terra che non metta in gioco valori, atteggiamenti, comportamenti. E culturali – e dunque educativi e formativi – sono gli strumenti del cambiamento ecologico, economico, sociale. Sul piano pedagogico, l?educazione ambientale diventa il perno di un riorientamento dei sistemi educativi basato su un?ecologia e una coerenza dei contenuti, dei metodi e degli ambienti di apprendimento e su obiettivi di trasformazione delle società umane.

Mario Salomone


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