Famiglia

Cooperazione, anche la Farnesina si ribella

La legge di bilancio segna il de profundis dell’Aiuto pubblico allo sviluppo, che scende allo 0,10%: record negativo a livello mondiale.

di Paolo Manzo

Vita è entrata in possesso di un documento che dimostra tutto il malcontento che – in ambito diplomatico – circola a proposito dei tagli alla cooperazione internazionale proposti dal ministro dell?Economia, Giulio Tremonti. Dopo aver appurato l?autenticità del testo, abbiamo deciso di pubblicarne un?ampia sintesi, nella speranza che serva a far tornare sui suoi passi il governo. La drastica riduzione delle risorse destinate alla Cooperazione allo sviluppo contenuta nella bozza di legge finanziaria 2006 porrà – se confermata – la politica estera italiana in materia di cooperazione letteralmente in ginocchio, con conseguenze assolutamente negative sia per l?operatività del 2006 sia, più in generale, per la credibilità del nostro Paese, che proprio nel 2006 dovrà rendere conto alla comunità internazionale degli impegni solennemente assunti in materia di Aps-Aiuto pubblico allo sviluppo (i cui riflessi abbracciano campi ben più vasti della semplice Cooperazione che vanno dalla riforma del Consiglio di Sicurezza alle posizioni apicali nelle organizzazioni internazionali, dalla partecipazione attiva alla ricostruzione di Paesi politicamente sensibili, come Afghanistan e Iraq). Sarà innanzitutto esclusa la possibilità di adempiere a quanto promesso dal Presidente del Consiglio a Barcellona nel 2002, in sede di Consiglio europeo. In tale occasione il Presidente Berlusconi si impegnò, come i rappresentanti di tutti gli altri Stati membri dell?Ue, ad accrescere il rapporto fra Aps e Pil fino a raggiungere, nel 2015, la percentuale dello 0,7%, passando per le tappe intermedie dello 0,51% nel 2010 e dello 0,33% nel 2006. Tali impegni erano stati per ultimo riaffermati dal Presidente del Consiglio in occasione del Consiglio europeo di Bruxelles del maggio scorso. A legislazione vigente le risorse destinate al Mae (ministero Affari esteri) per la Cooperazione erano quantificate in 552 milioni di euro (cifra già decurtata di 18,29 milioni di euro a seguito del decreto Irap). A fronte di una richiesta di incremento a 1.400 milioni di euro (cifra che le fonti del ministero dell?Economia indicavano quale minimo indispensabile per avvicinare l?Italia agli obiettivi internazionali), la bozza di legge finanziaria decurta l?ammontare a legislazione vigente di 152 milioni di euro, portando il totale a 400 milioni. Le conseguenze per l?operatività del 2006 sarebbero disastrose. Gli impegni pregressi della Cooperazione (impegni già approvati dal Comitato direzionale ma non resi operativi per mancanza di fondi) già ammontano a 550 milioni di euro. Segue l?elenco degli accordi di cooperazione internazionale che dovranno essere sospesi o annullati a causa dei tagli, in tutto almeno una decina. Il documento poi continua con considerazioni politiche che chiosano con una conclusione amara: In ogni riunione internazionale (non solo su temi di Cooperazione), in ogni Foro, in ogni Vertice l?Italia diverrà il Paese ?non credibile? e l?impatto dell?Italia in politica estera sarà – nostro malgrado – decisamente ridimensionato. In conclusione il documento fa due riflessioni. La prima sul Global Fund: L?Italia si è internazionalmente impegnata a versare al Fondo globale per la lotta all?Aids, la tubercolosi e la malaria, 260 milioni di euro per il biennio 2006/2007. Solo tale impegno ha permesso all?Italia di mantenere il seggio unico nazionale all?interno del ristretto Consiglio del Fondo globale (i seggi unici sono detenuti solo da Usa, Giappone e Italia). Era stato richiesto l?inserimento in legge finanziaria di un comma specifico che prevedesse la messa a disposizione di 130 milioni di euro per il 2006 e 130 milioni di euro per il 2007. Il mancato pagamento delle quote promesse renderà insostenibile la nostra pretesa di mantenimento del seggio. La seconda sulla scarsa efficacia di una scelta dal ministero dell?Economia in merito agli interessi strategici del nostro Paese: Spiace ancora una volta constatare che a fronte di una proposta di taglio così consistente alle risorse del Mae per la Cooperazione, il ministero dell?Economia porti all?approvazione del Parlamento un disegno di legge relativo alla ricostituzione delle risorse finanziarie del Fondo africano di sviluppo e del Fondo asiatico di sviluppo che prevede l?erogazione di 119 milioni di euro, iniziative la cui visibilità per il nostro Paese è assolutamente marginale. Adesso attendiamo reazioni ma, soprattutto, un cambiamento di rotta in materia di cooperazione da parte del governo.


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