Volontariato

Istat: quinta rilevazione sulle organizzazioni di volontariato

I dati sono stati presentati alle Giornate di Bertinoro per l' economia civile organizzate da Aiccon

di Benedetta Verrini

Nel 2003 le organizzazioni del volontariato iscritte nei registri regionali e provinciali (quindi non l’ intero universo associativo) erano 21.021, con un incremento del 14,9% rispetto al 2001 e del 152% rispetto al 1995. Il dato risulta dall’ indagine Istat, presentata alle Giornate di Bertinoro per l’ economia civile organizzate da Aiccon, associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit. Anche i volontari impegnati nelle organizzazioni sono aumentati toccando quota 826.000, il 71,4% in piu’ rispetto al 1995, anno della prima rilevazione Istat. Gli utenti sono risultati 6,8 milioni (contro i 2,5 del 1997) di cui il 51,6% nella categoria malati e traumatizzati. La dimensione economica e’ cresciuta e la fonte di entrate prevalente e’ risultata quella privata. Nel corso del biennio 2004-2005 l’Istat ha svolto la quinta rilevazione sulle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri regionali e provinciali al 31 dicembre 2003. Rispetto alla rilevazione precedente, riferita al 2001, l’incremento e’ stato del 14,9%. Rispetto alla prima rilevazione, riferita al 1995, esse sono aumentate del 152,0%, passando da 8.343 a 21.021 unita’. Il notevole incremento dal 1995 si deve sia alla costituzione di nuove unita’ (8.530), che all’iscrizione nei registri di organizzazioni preesistenti (4.148). Nel 2003, per ogni organizzazione che ha cessato la sua attivita’ se ne sono iscritte piu’ di 10. Nonostante il notevole incremento del numero di unita’, l’analisi dei dati dell’ultima rilevazione permette di confermare alcune delle caratteristiche salienti dell’universo delle organizzazioni di volontariato. In particolare, si osserva: il forte radicamento delle organizzazioni di volontariato nelle regioni settentrionali, anche se negli anni aumentano in misura relativamente piu’ accentuata le unita’ presenti nel Mezzogiorno; la prevalenza relativa di piccole dimensioni organizzative, sia in termini di volontari attivi che di risorse economiche disponibili; la maggiore presenza, tra i volontari, di uomini, di persone in eta’ compresa tra i 30 e i 54 anni, diplomate e occupate; la concentrazione relativa di unita’ nei settori della sanita’ e dell’assistenza sociale, anche se cresce nel tempo il numero di quelle che operano in settori meno ”tradizionali”; la crescita del numero di organizzazioni che hanno utenti diretti e, conseguentemente, l’aumento del numero di coloro che si rivolgono ad esse per soddisfare le loro esigenze. Nel 2003 il 28,5% delle organizzazioni di volontariato e’ localizzato nel Nord-ovest, il 31,5% nel Nord-est, il 19,3% nel Centro e il 20,7% nel Sud ed Isole. Rispetto al 1995 le organizzazioni di volontariato crescono piu’ della media nazionale (+152,0%) nel Mezzogiorno e nel Nord-est (rispettivamente +263,1% e +161,9%), meno nel Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente +119,0% e +115,6%).


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