Formazione

Giornata mondiale contro la povertà. L’appello della Fiopsd

Il 17 ottobre, giornata mondiale Onu contro la povertà, non è una festa. E' questa la prima constatazione del documento della federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora

di Antonietta Nembri

La giorntata mondiale contro la povertà è un momento di responsabilità. Non è una festa anche se per celebrarla spesso si ricorra anche a manifestazioni allegre, colorate e gioiose, non è questa un?occasione di felice spensieratezza. “La povertà sta dilagando, incessante, tumultuosa, spesso anche fragorosa ben oltre i limiti fisici e geografici in cui le nostre società occidentali l?avevano confinata sino a poco tempo addietro” ricorda il documento della Fiopsd. Gli oltre 60 enti italiani associati a FIO.psd negli ultimi anni stanno cominciando a incontrare quotidianamente, nei propri servizi, persone e situazioni che solo cinque o dieci anni fa sarebbe stato impensabile immaginare ?senza dimora?, eppure lo sono! Le analisi sulla povertà condotte nel nostro Paese, solo per rimanere all?Italia, ci restituiscono una fotografia parziale del fenomeno. Le indagini sui consumi effettuate dall?Istat, per quanto attendibili, non bastano a rendersi davvero conto di quanto sia grave la situazione in cui ci troviamo. Sappiamo che il 13,2% della popolazione italiana vive in condizioni di povertà relativa; sappiamo anche che in Europa, secondo Eurostat, ben 72 milioni di cittadini sono a rischio di povertà. Tutto questo ci inquieta, ma ci inquieterebbe ben di più se potessimo disporre di dati sulla povertà assoluta, quella di coloro che da soli non riuscirebbero a sopravvivere, ed in particolare di coloro che vivono la strada come unica possibilità di vita, in una logorante e micidiale sfida quotidiana per giungere al giorno successivo. Tra questi oggi incontriamo persone e famiglie, anziani e giovani, abili e disabili, sani e malati, stranieri e italiani, cittadini e non cittadini. Li vediamo, passiamo loro accanto, tentiamo anche di allestire servizi per venire loro maggiormente incontro, ma la sensazione che ci pervade è quella dell?impotenza. Le politiche economiche neoliberiste di questi ultimi anni, la mancata attuazione della legge 328, la progressiva e sistematica demolizione del sistema italiano di welfare, la residualità ed il volontarismo pietista in cui sono state confinate le politiche sociali non ci permettono neppure di capire, attraverso una ricerca seria e doverosa, quante e chi siano oggi queste persone, che bisogni e che domande portino, cosa sarebbe possibile e necessario fare per aiutarle seriamente. Le risposte in campo sembrano affidate alla sola beneficenza privata, ed il disegno di legge finanziaria che il governo sta discutendo in parlamento ne è l?ennesima sciagurata conferma. Non si può essere spensierati davanti a questo quadro, e non si può neppure pensare che basti sensibilizzare l?opinione pubblica, scopo di tutte le manifestazioni di oggi, per muovere passi davvero in avanti nella lotta alla povertà. Serve uno sforzo straordinario di responsabilità da parte di tutti coloro che hanno la possibilità di fare qualcosa, perché ignorare la povertà e marciare diritti in avanti dentro questo modello di sviluppo, che per contenere istituzionalmente il disagio sembra capace solo di immaginare carcerazione e risposte militari, significa minare ogni possibilità di coesione sociale e alimentare un conflitto deflagrante che da qui a poco potrebbe travolgere tutti. In occasione della giornata mondiale contro la povertà, cercando di farsi voce delle sempre più numerose persone senza dimora cui la voce è negata, FIO.psd chiede quindi con forza: all?Unione Europea di farsi carico con forza del problema sociale della povertà all?interno della nuova strategia di Lisbona, affinché non si generi una cultura solo economica della crescita, del lavoro e della competitività, ma si tenga presente che la sostenibilità dello sviluppo europeo è legata indissolubilmente alla capacità del suo modello sociale di essere pienamente inclusivo verso tutti i cittadini. Al Governo Italiano invece la Fiopsd chiede di dare piena attuazione alla legge 328 del 2000, in particolare: Garantendo il finanziamento del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali al momento indebitamente privato anche del 50% risorse già stanziate lo scorso anno; definendo entro fine legislatura i livelli essenziali di assistenza sociale, specie nella parte riguardante i servizi territoriali per le persone senza dimora ed il reddito minimo di inserimento che la legge prevedeva; impegnandosi a fondo, attraverso la Commissione di Indagine sull?Esclusione Sociale ed il contributo degli enti operanti nel settore, per realizzare una ricerca nazionale quantitativa e qualitativa, sul fenomeno della grave emarginazione adulta. Ai Governi regionali e degli enti locali, di utilizzare tutte le competenze loro riconosciute dalla Costituzione per garantire l?effettività dei diritti dei loro cittadini più poveri, evitando in particolare il taglio di risorse ai servizi, pubblici e privati, che abbiano dimostrato negli anni di saper operare al fianco delle persone senza dimora non in maniera puramente assistenzialista, ma con logiche progettuali di accompagnamento sociale e promozione umana. Ai soci della Federazione, di rilanciare il proprio impegno professionale e progettuale non solo nelle attività di servizio ma anche nel settore delle politiche sociali, per esercitare il proprio imprescindibile ruolo di advocacy ed essere, verso tutti i livelli istituzionali, propositivi e stimolanti. A tutti i cittadini che sentiranno parlare della giornata mondiale contro la povertà, di non considerare questo momento una ipocrisia, ma un?occasione per domandarsi se davvero tutto questo non li riguardi e non li interpelli molto da vicino. Per tutti questi interlocutori, la FIO.psd ed i suoi soci sono a disposizione, qualora intendano raccoglierne il grido. Ci auguriamo avvenga.


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