Formazione

Unicef: in Centro America un massacro di bambini

L'uragano Stan è il peggior disastro che abbia colpito, dal 1998 a oggi, la fascia di paesi che va dal Messico meridionale a El Salvador. Oltre 1/3 delle vittime sono bambini

di Benedetta Verrini

Migliaia i morti e quasi mezzo milione i senza tetto a causa dell’uragano Stan, il peggior disastro che abbia colpito il Centro America dal 1998, in una fascia di paesi che va dal Messico meridionale a El Salvador: oltre 1/3 delle vittime sono bambini. ”Non abbiamo stime ufficiali, ma la composizione demografica dell’area colpita suggerisce che 1/3 delle vittime siano bambini, i piu’ vulnerabili in questo tipo di disastri naturali”, ha dichiarato Nils Kastberg, Direttore dell’Ufficio Regionale dell’Unicef per l’America Latina e i Caraibi: ”Come nel caso del terribile terremoto che ha colpito il Pakistan, anche questa tragedia ha il volto di un bambino”. In molte delle comunita’ indigene colpite dal disastro, i bambini costituiscono fino al 50% della popolazione totale, mentre si calcola che oltre 1.000 scuole siano state danneggiate o distrutte, la meta’ delle quali solo in Messico. Guatemala, El Salvador, Messico, Costa Rica, Nicaragua e Honduras i paesi colpiti dall’uragano: l’Unicef, che ha avviato gli aiuti d’emergenza, ha lanciato un appello fondi complessivo per circa 6 milioni di dollari. In Guatemala – dove oltre 136.000 persone risentono del disastro, con stime provvisorie che registrano 652 morti e 577 dispersi – alluvioni e smottamenti hanno devastato 15 dei 22 dipartimenti del paese. Nel paese, gli interventi dell’Unicef sono diretti alla fornitura d’acqua potabile e servizi igienici d’emergenza; al monitoraggio dello stato nutrizionale di donne e bambini e alla distribuzione di latte terapeutico per i bambini malnutriti; l’invio di attrezzature e medicinali di base; la fornitura di materiali scolastici e ricreativi, l’avvio di attivita’ per la protezione dei bambini a rischio. In El Salvador, dove un’eruzione vulcanica ha aggravato le dimensioni dell’emergenza, oltre 72.141 persone risultano sfollate: come prima risposta all’emergenza, l’Unicef ha inviato 2.000 kit familiari per l’igiene, per rispondere alle esigenze immediate di 10.000 persone; 50.000 confezioni di sali per la reidratazione orale, per la prevenzione di decessi infantili da diarrea acuta; compresse per la potabilizzazione dell’acqua e prodotti per l’igiene; 2.000 kit con materiali scolastici e ricreativi. Le scuole danneggiate sono oltre 300. In Messico, almeno 137.000 persone sono sfollate; 40.000 bambini sono senza accesso a scuola, 527 edifici scolastici risultano danneggiati nello Stato del Chiapas. L’Unicef, come iniziale risposta, ha inviato 6.000 kit scolastici da distribuire nel Chiapas, e si appresta ad inviare materiali ricreativi da distribuire ai bambini accolti nei rifugi d’emergenza. In Costa Rica, dove 7.000 persone sono sfollate, l’Unicef ha contribuito a fornire il combustibile necessario agli elicotteri per portare aiuti – cibo, compresse per potabilizzare l’acqua, materiali ricreativi – nelle comunita’ piu’ remote. In Nicaragua e Honduras, dove le conseguenze del disastro sono meno gravi, gli Uffici dell’Unicef stanno monitorando la situazione e fornendo assistenza in stretta collaborazione con i Governi locali. Info e donazioni: www.unicef.it


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