Economia

In Rwanda non per far beneficenza

Il distaccamento milanese del Moci da tre anni mette a disposizione della sanità rwandese le sue capacità medico-sociali (di Gianluca Caporlingua).

di Redazione

Il genocidio che nel 1994 mise in ginocchio il Rwanda non solo ha stroncato vite umane, ma ha creato tantissime problematiche psico-sociali. Alla fine del conflitto ci si trovò alle prese con l?emergenza e la macchina della solidarietà internazionale si concentrò su problemi più immediati, come le condizioni sanitarie o le esigenze idriche, tralasciandone altri forse meno evidenti.
Una lacuna della quale si accorsero, dopo un primo periodo di impegno in campo sanitario, i volontari del Moci -Movimento per la cooperazione internazionale di Milano (distaccamento di una ong la cui sede principale è a Reggio Calabria), fondato nel 2002 da un gruppo di persone, in prevalenza medici, con l?intento di lavorare attivamente e sfruttare le proprie competenze in ambito sociale.
Un viaggio in Rwanda sancì l?inizio del rapporto di collaborazione con l?ospedale di Mibirizi, nella prefettura di Cyangugu. Ultimata la ricostruzione della struttura distrutta nel 94, Moci Milano mise a punto un piano per contribuire alla formazione del personale sanitario locale, mettere a disposizione dei malati il supporto di specialisti e dotare la struttura di strumenti all?avanguardia.
Nell?estate del 2004 Moci Milano ha inaugurato nel distretto di Nkanka, vicino al confine con il Congo, un centro di accoglienza per disabili. In questa zona la maggior parte della popolazione è costituita da ragazzi in età scolare. Tra di essi vivono, in condizioni di completo abbandono, molti portatori di handicap fisici e psichici, orfani o ripudiati dalle proprie famiglie. Con un lavoro sottile e delicato, il Moci ha dato vita a un progetto che, dall?intuizione di un problema ignorato fino a quel momento nella complessità del contesto rwandese, ha portato alla realizzazione di qualcosa che supera le aspettative dei suoi stessi fautori.
«Una delle convinzioni più solide della nostra ong», spiega Ettore Zanoni, «è che non andiamo a fare un lavoro di beneficenza, piuttosto diamo alla popolazione locale le basi per portarlo autonomamente a termine. Il nostro è più un ruolo di formazione e supervisione». L?équipe di specialiste, con Valentina Bregani, psicologa, e Valentina Deitinger, pedagogista, ha diretto la formazione di 22 assistenti sociali rwandesi, selezionando le otto figure professionali che operano nel centro.
«Abbiamo cercato di provvedere a una formazione di base mirata soprattutto a conoscere la malattia psichica e le problematiche ad essa correlate e di offrire loro i primi strumenti mirati all?intervento», raccontano le due volontarie.
Un anno dopo, i 130 disabili mentali accolti nel centro hanno ritrovato la loro dignità, iniziando un percorso di sviluppo e reinserimento nella società attraverso attività ludiche legate alla propria cultura di riferimento e attività mirate allo sviluppo cognitivo come la lettura-scrittura.

Gianluca Caporlingua

Moci

Il Movimento per la cooperazione internazionale si è costituito nel 1983 ed è membro della Focsiv. La sede centrale è a Reggio Calabria e da tre anni è attivo un distaccamento a Milano. I volontari si occupano di educazione di base, assistenza ai rifugiati e campi profughi. In Rwanda l?azione è nel settore medico- infermieristico e sociale.
mocimilano@libero.it

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