Formazione
Darfur: tensione alta a Nyala
Cinque morti nelle ultime 48 ore, tra cui due soldati dell'Unione africana, e un coprifuoco anticipato alle 20
Non accadeva da un po? di tempo, ma si sa, in Darfur, la guerra ha i suoi ritmi, sparendo e comparendo con la stessa improvvisa rapidita?. A questa regola, non sfugge Nyala, il capoluogo del Sud Darfur. E ormai si contano gia’ i morti. Tre in tutto, uccisi nelle ultime 48 ore (di cui uno in citta’). La prima vittima risale alla notte tra venerdi? e sabato, dopo che un elemento delle milizie arabe Janjaweed (protagoniste del conflitto che dal febbraio 2003 vede opporsi gruppi ribelli appartenenti a tribu? africane e il regime centrale di Khartoum) ha tentato di depredare una casa uccidendo il proprietario, un civile appartenente alla tribu? africana degli Zaghawa. Il fatto e’ accaduto a nord della citta’, dove risiede il compound della Cooperazione italiana. Non sono passate 24 ore che, assieme a due impiegati civili, due soldati della Missione di pace dell’Unione africana sono rimasti uccisi in un agguato attribuito ai ribelli dello Sla (Esercito di liberazione del Sudan).
Di giorno, Nyala e? tornata alla normalita?, non lasciando intravede nessun segno di tensione. L?apparente calma si misura con arterie principali affolatissime, saracinesche dei commercianti aperte e operatori umanitari sparsi ai quattro angoli del centro urbano. Ma non appena cala il sole, e? un?altra storia. I check point disposti in ogni rotonda e un coprifuoco anticipato di tre ore rispetto al normale ti fanno capire che sebbene non palpabile, la tensione e’ ben presente. Forse non fra chi, con questa guerra, ci convive quotidianamente da almeno due anni e mezzo.
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