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Canada: il “morbo misterioso” è legionella

La malattia è di origine batterica, quindi si cura con antibiotici, ma soprattutto non è contagiosa

di Gabriella Meroni

Il morbo misterioso che ha attaccato la casa di riposo Seven Oaks di Toronto, facendo finora 16 vittime, e’ quasi certamente legionella. Lo ha comunicato il dottor David McKeown, responsabile sanitario di Toronto, in una conferenza stampa, dopo che due analisi su tessuti prelevati da persone decedute hanno dato questo risultato e una terza, diversa, l’ha confermato. Analisi precedenti, effettuate sulle urine di persone che avevano contratto il morbo, non avevano, pero’, dato risultati positivi. Ulteriori accertamenti sono in corso. Fra i sintomi del morbo del legionario, vi sono febbre, brividi, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari e perdita d’appetito. A Toronto si verificano in media tra i 4 e i 10 casi l’anno. Il morbo del legionario e’ una malattia di natura non virale, ma batterica e, dunque, trattabile con gli antibiotici. Ed ”e’ una malattia che non si trasmette da persona a persona”, ha notato McKeown: un dato che consente di tirare un sospiro di sollievo perche’ i rischi, che erano stati evocati, di epidemia o addirittura di pandemia si dissolvono. Nel corso della conferenza stampa e’ stato comunicato che nelle ultime 24 ore non si sono registrati nuovi decessi ne’ si sono manifestati nuovi casi. Non e’ chiaro come il morbo abbia attaccato la casa di riposo ma, come hanno ricordato i sanitari, il batterio vive molto bene nell’acqua, specie quella calda. Tutte le vittime, e le persone infettate – 88, 38 quelle che restano in ospedale – erano degenti, dipendenti o visitatori della casa di riposo Seven Oaks, le sette querce, alla periferia della metropoli. Nonostante le difficolta’ di identificare il virus, era stato escluso che il morbo, che attacca le vie respiratorie, fosse la Sars, la Sindrome respiratoria acuta, o la temutissima influenza aviaria, che deriva dal virus dei polli. Le autorita’ sanitarie federali, provinciali e locali sostengono che l’infezione e’ sotto controllo: il peggio, e’ la loro tesi, e’ passato, come proverebbe il fatto che, nelle ultime 24 ore, non sono stati segnalati nuovi casi. Ma il tasso di mortalita’ fra gli ammalati e’ molto alto, dell’ordine del 20%: ”La situazione e’ seria, il virus e’ particolarmente aggressivo”, ammette Barbara Yaffe, il medico di Toronto responsabile del controllo delle malattie infettive. D’altra parte, si osserva che le vittime sono quasi esclusivamente anziani in eta’ molto avanzata – c’e’ solo un cinquantenne, fra i deceduti – e spesso gia’ sofferenti per altre malattie o con il sistema immunitario indebolito e, quindi, piu’ esposti all’attacco del virus. In tal senso, le autorita’ sanitarie sono pessimiste sull’evoluzione di altri pazienti, alcuni dei quali, molto anziani, potrebbero essere troppo fragili per riuscire a riprendersi. McKeown e’ sicuro che ”si va nella direzione giusta”: ”Non vi e’ allarme sanitario per la popolazione in generale” in una citta’ di quasi cinque milioni di abitanti, dove vive quasi un canadese su sei. L’infezione avrebbe raggiunto ”il picco di diffusione” la settimana scorsa e da allora starebbe calando ”rapidamente”. Sembrava quasi che, a Toronto, piu’ che il morbo misterioso, destasse timori l’attenzione della stampa internazionale: nel 2003, lo strascico piu’ grave della Sars, la Sindrome respiratoria acuta, che fece 44 vittime, furono i contraccolpi economico-commerciali sull’economia cittadina, cui l’epidemia costo’ un miliardi di dollari canadesi. Sintomatico, in questo senso, che i giornali di Toronto diano, della vicenda, una copertura molto misurata, mentre il sindaco David Miller e il ministro della sanita’ della provincia dell’Ontario George Smitherman rilasciano dichiarazioni incoraggianti: ”La citta’ e’ aperta agli affari, vive la sua vita normale. Questa e’ una tragedia, ma limitata”. La sorveglianza resta, pero’, intensa. E si moltiplicano gli inviti all’igiene sanitaria: da quello di farsi vaccinare contro l’influenza a quello di lavarsi le mani. Chi sdrammatizza nota che a Toronto si contano, ogni anno, fino a 200 epidemie localizzate in case di degenza a lungo termine, anche se, magari, non virulente come questa. Alle Sette Querce, la malattia ha colpito circa un quinto (70) degli ospiti della casa di cura, che ha 250 posti, e circa un dipendente su 20 (13 su 212). I visitatori ammalatisi sono cinque. Seven Oaks e’ sotto quarantena: la casa di riposo sorge a Scarborough, alla periferia Est della metropoli canadese. Ma solo un’area del complesso risulta essere stata esposta al virus.


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