Formazione

Un’iniziativa dei sindacati. Ci fermiamo per i più deboli

Spiega Pezzotta: ci sono quasi tre milioni di non autosufficienti. Difendere i loro diritti è una battaglia di civiltà. Il fondo per loro manca da tre anni.

di Ettore Colombo

«Il sindacato è costretto a farsi promotore di questa iniziativa perché è una battaglia di civiltà: il dramma della non autosufficienza tocca milioni di famiglie. Dopo anni di richieste inevase e di promesse non mantenute, oggi molti si riempiono la bocca con promesse elettorali finte. Basta». Il segretario della Cisl, Savino Pezzotta non usa mezze parole per spiegare il perché di un impegno. Quello che, martedì 4 ottobre, ha visto i maggiori leader sindacali italiani essere presenti apposta per appoggiare una proposta di legge di iniziativa popolare «che spinga il parlamento e il governo a varare il finanziamento del Fondo nazionale per la non autosufficienza, fondo che doveva essere istituito da tre anni».
E poi c?è un sogno, che il leader dei pensionati della Cisl, Antonino Uda, sardo sanguigno e combattivo, enuncia così: «Chiedo uno sciopero generale a difesa di tutte le classi sociali deboli presenti in Italia. Pensionati, poveri, disoccupati, persone non autosufficienti». I sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil, con il sostegno esplicito delle confederazioni (la presentazione della proposta di legge è avvenuta alla presenza di Epifani, Pezzotta e Musi, numero due della Uil) rompono gli indugi e lanciano la mobilitazione per raccogliere quante più firme possibili. Ma minacciano anche lo sciopero generale in nome e per conto delle fasce più deboli della popolazione.
Le persone non autosufficienti in Italia sono 2,8 milioni (quasi due milioni solo di anziani) e i costi per le loro famiglie sono valutati in 10 miliardi di euro, tra cura e assistenza. L?istituzione di un Fondo ad hoc è prevista dalla legge 328 del 2000 – legge sulla quale sempre i tre sindacati e il Forum del terzo settore hanno appena organizzato un seminario di analisi – ma «fino ad ora dall?attuale governo non è stato adottato alcun provvedimento per finanziarlo».
Promuovere e incrementare sistema di prevenzione e riabilitazione della non autosufficienza; definire il grado della non autosufficienza; sostenere la famiglia; piani di assistenza individuali; assistenza economica; miglioramento delle condizioni abitative: questi saranno gli aspetti più rilevanti della proposta di legge di iniziativa popolare promossa da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil.
«Una proposta», spiegano i promotori, «che prevede anche la garanzia per le persone non autosufficienti di rimanere nel proprio domicilio, prestazioni adeguate per il benessere della persona e il sostegno dei costi per le forme di istituzionalizzazione».
I sindacati prevedono poi l?istituzione del piano nazionale per la non autosufficienza per garantire la specificità e i requisiti delle prestazioni sociali, le priorità di intervento e le modalità di attuazione secondo quanto previsto dalla proposta di legge. È prevista, inoltre, la costituzione di un fondo che consentirà di realizzare interventi e prestazioni garantiti attraverso il piano nazionale a favore delle famiglie.

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