Non profit

UE: Il non profit? Obsoleto

La Commissione Europea vuole ritirare la proposta di legge per la creazione di uno Statuto di Associazione europea: «scartoffie, red tape» dice Bruxelles. L'Europa si mobilita

di Nicola Dell'Arciprete

E’ fra le richieste del Forum permanente del Terzo settore ai futuri candidati alle legislative italiane. Era fra i punti da discutere in occasione dell’incontro fra Romano Prodi e i rappresentanti del non profit italiano di qualche settimana fa. Sta di fatto, che una proposta di legge per lo statuto di organizzazione non profit europea c’è, anzi c’era, visto che la Commissione Barroso, il 27 settembre, ha deciso di derubricarla come “obsoleta”. Ma come dargli torto? Questa proposta (la numero 1991/0386/COD), insieme ad una simile per le cooperative (1991/0390/COD), giace al Parlamento europeo dal 1991, e l’ultimo progresso è stato registrato nel 1999. Dopo che nel 1988 era stato addirittura presentato il Rapporto Fontaine in cui si parla del ruolo, essenziale, che il non profit europeo svolge quotidianamente. Vita, quindi, rilancia la questione, e lo fa insieme a café babel, magazine europeo in 6 lingue, a testimonianza di un’Europa che esiste e che non vuole essere cancellata. Sul numero di Vita magazine della prossima settimana, inoltre, un approfondimento. Mentre qui presentiamo un contributo di Nicola Dell’Arciprete, Presidente dell’associazione Babel International, editrice di café babel (www.cafebabel.com). Tappeto rosso per le associazioni europee! C?era una volta ? negli anni Ottanta del secolo scorso ? una Europa in cui il Parlamento europeo approvava il progetto di Altiero Spinelli per gli Stati Uniti d?Europa. C?era una volta una Europa in cui la Commissione Delors, per ridurre rilanciava l?integrazione politica per ridurre il «costo della non Europa». C?era una volta e non c?è più questa Europa si potrebbe dire, a giudicare dall?iniziativa annunciata il 27 settembre dalla Commissione Barroso che ? per limitare gli eccessi della regolamentazione comunitaria che penalizzerebbero la competitività europea ? intende rinunciare al progetto di Statuto di Associazione europea. Associazioni senza frontiere… Questo Statuto ? frutto del fervore comunitario di un gruppo di deputati europei guidati dalla francese Nicole Fontaine ? conquisterebbe per tutti la libertà associativa europea: cioè la possibilità di creare movimenti, organizzazioni, ong in grado di agire e di essere riconosciuti sul territorio di tutti gli Stati membri dell?Unione Europea. Come fanno ormai da decenni le società multinazionali o le banche. Ovviamente l?idea di creare ?multinazionali civiche? non entusiasma tanti Stati membri che, con l?attuale sistema nazionale, possono controllare più agevolmente i tanti ?privilegi fiscali? dei soggetti no profit: «quante tasse pagherebbero le ?associazioni europee?? A chi?» sembrano chiedersi i Governi di mezza Europa. Non sembrano, poi, battersi per difendere un diritto sacrosanto dei cittadini europei nemmeno i partiti politici dell?Europarlamento, che probabilmente vedono con sospetto l?emergere di entità più rappresentative delle tradizionali ?federazioni di partito?, figlie dell?internazionalismo che fu e finanziate da Bruxelles. E così dal 1993 il progetto di Statuto di Associazione europea giace nei cassetti delle istituzioni europee, riuscendo ad attraversare nell?indifferenza uno dei decenni più critici per l?Unione europea. Nessuno, né nella Convenzione guidata da Valéry Giscard d?Estaing, né nei ranghi dei Parlamenti che si sono succeduti ha ritenuto utile approvare un progetto che potrebbe rivelarsi un potente antidoto contro la crisi politica e la mancanza di appeal sempre più cronica dell?Unione europea. …per Bruxelles sono «obsolete» Oggi, invece, paradossalmente la Commissione Barroso propone di eliminare una proposta definita «obsoleta», che a suo dire «ostacolerebbe la competitività dell?Unione»: non esattamente la migliore risposta all?astensionismo vincente delle elezioni europee del 2004 ed al doppio No franco-olandese a quel progetto di Costituzione Europea su cui Bruxelles aveva scommesso tutto. Non solo. Dal punto di vista economico, una norma che armonizza un settore che, in alcuni paesi come la Germania, rappresenta il 10% del Pil, difficilmente renderà l?Europa meno competitiva di oggi. Un antidoto contro la crisi dell?Ue C?è da chiedersi ? e si chiede alla Commissione ? se non convenga provare a giocare la carta della promozione della società civile europea per combattere le paure degli europei. C?è da chiedersi ? e si chiede alla Commissione ? se non convenga riportare il dibattito sul futuro dell?Europa dalla composizione degli interessi di parte alla formazione di una visione d?insieme. C?è da chiedersi se non sia meglio smetterla di definire lo Statuto di Associazione europea una inutile scartoffia (in inglese ?red tape?). E rilanciarlo su un tappeto rosso che corra rapido verso l?approvazione. Un?approvazione che oggi la rivista café babel e le sue associazioni partner richiedono con urgenza.

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