Mondo

SmS per un ospedale a Cuzco

E' partita la campagna della onlus Apurimac

di Carmen Morrone

Al via dal 1° ottobre la campagna nazionale raccolta fondi di APURÍMAC onlus, per completare e far funzionare il nuovo poliambulatorio ?Santa Rita? a Cuzco, in Perù. Grazie ad un SMS al ?48584?, al costo di 1 euro, c?è chi potrà curarsi. “Non è facile vivere dove 20 bambini su 100 muoiono nei primi di vita, sembra impossibile guarire dove il 78 per cento di bambini soffre di denutrizione, ma è fondamentale dicono i soci di APURIMAC onlus -, operare dove ci sono solo 2 medici ogni 10 mila abitanti. Contribuire con una piccola azione diventa allora un importante gesto da realizzare in un istante, con il proprio cellulare o con il proprio telefono di casa. Grazie alla collaborazione degli operatori di telefonia TIM, WIND, 3 e Telecom Italia, dal 1° al 31 ottobre 2005, sarà possibile inviare un SMS al 48584, al costo di 1 _ o telefonare da rete fissa al costo di 2 _ e aiutare concretamente l?associazione che dal 1992 è impegnata insieme ai missionari Agostiniani in Perù e in Africa”. Obiettivo della campagna TERAPIA INTENSIVA DI SMS è completare un?opera che ha impegnato i donatori e tutti gli amici dell?associazione APURÍMAC onlus, da oltre due anni: costruire un nuovo poliambulatorio a Cuzco e renderlo operativo. “Due sogni divenuti quasi realtà: la struttura infatti è stata terminata da qualche mese – racconta Apurimac -. I prossimi passi per portare l’aiuto sanitario ai poveri della regione dell’Apurimac saranno la formazione del personale medico e paramedico e l’acquisto delle ultime attrezzature necessarie a rendere operativo il poliambulatorio. Il poliambulatorio ?Santa Rita? è stato voluto fortemente dai missionari e dai laici impegnati come volontari nella regione dell?Apurimac, perché il sistema sanitario statale in Perù oggi non riesce a soddisfare la domanda di assistenza, per l?endemica carenza di personale medico e paramedico specializzato, per la mancanza di ospedali che ospitino degenze di medio o lunga durata, oltre alla quasi totale assenza di attrezzature di laboratorio adeguate e di unità mobili che forniscano interventi domiciliari. Nelle regioni andine, come in tutto lo stato sud-americano infatti, l’assistenza sanitaria è a pagamento e non garantisce l’assistenza ai più poveri”.


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