Cultura

La mia banda suona il folk. In cantina

Il Folkclub di Torino nasce nell’84 in uno scantinato. Importando melodie popolari, oggi ha ventiduemila soci

di Redazione

Centro di cultura popolare ?Michele Straniero? Indirizzo: piazza Solferino, 3 – via Perrone (concerti) – 10100 Torino Telefono: 011.537636 Presidente: Franco Lucà Internet: www.folkclub.it Email: folkcluba@folkclub.it Appuntamenti: Spedizione Folk, al Monte dei Cappuccini, Torino: 25 giugno 2, 9, 16, 23 luglio; Extrafestival al 4 luglio al parco Pellerina di Torino e a Collegno Certosa Reale Nel 1984 a Torino due personaggi apparentemente diversi fra loro, uno schivo e riflessivo, l?altro estroverso e ciarliero, accomunati da una grande passione per la musica etnica, fondano un?associazione diventata un cult per gli appassionati di questo genere artistico: il Centro di Cultura Popolare. Michele Straniero, critico fra i più insigni, e Franco Lucà, musicista folk, iniziano così un percorso fatto di studio e di comunicazione nella Torino magmatica di quegli anni. Colpiscono subito la fantasia e l?intraprendenza dei due amici, dediti a diffondere sui palcoscenici cittadini il patrimonio musicale delle varie etnie del nostro pianeta. La manifestazione d?esordio, Giugno in Cascina, incontra un certo favore tra la gente: qualcuno non si limita ad applaudire, il passa parola è immediato e porta Straniero e Lucà a cercare una dimora, piccola ma ospitale, per gli appassionati di questo genere musicale. È il 1988 e nello scantinato di un palazzo di proprietà delle Acli, vicino alla Stazione di Porta Susa, nasce il Folkclub. Una grotta dotata di un?invidiabile acustica ospita centinaia di gruppi di musica tradizionale appartenenti alle etnie più disparate e i soci, attenti ascoltatori, si affezionano subito a questo modello di proposta culturale unico nel suo genere, ancora oggi, in Italia. Anche se ha solo 140 posti a sedere, più un?altra settantina in piedi, il Folkclub può permettersi d?invitare il meglio del panorama musicale mondiale: resta indimenticabile, per esempio, il primo concerto in Italia nel ?93 del grandissimo folk singer americano Pete Seeger. La fama del Folkclub è immediata (i soci oggi sono oltre 22 mila) e gli appassionati scoprono novità assolute come il gruppo della Mongolia degli Egschinglen (melodia meravigliosa), il jazz sofisticato degli statunitensi Oregon o la voce indimenticabile della scozzese Jaquee Mc Shee. Straniero e Lucà sono i primi a presentare in Italia la musica klezmer, oggi in auge grazie al grande Kusturica, ma non disdegnano la canzone italiana d?autore: proprio a Torino prendono il volo verso la fama Gian Maria Testa, il poeta capostazione di Cuneo, Giorgio Conte, fratello meno famoso ma altrettanto bravo del grande Paolo e lo stralunato talento di Vinicio Capossela. Nel 1992 i due grandi amici fondano, assieme al filologo Gian Luigi Beccaria, il Centro Regionale Etnografico Linguistico che prevede di salvare dall?oblio e dalle ingiurie del tempo migliaia di dischi, nastri e spartiti della musica popolare mondiale. L?associazione, non profit, gode degli aiuti della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino nell?organizzare le stagioni musicali, che diventano una piacevole e irrinunciabile tradizione in tutti questi anni. Altre attività riscuotono oggi un grande successo fra appassionati di tutte le età, come i corsi di danze occitane, piemontesi, afrocubane e basche e di strumenti caratteristici della musica folk, come la ghironda occitana, il fiddle, il violino irlandese e la gaita della Galizia. Di recente Michele Straniero se n?è andato, dopo una lunga malattia, ma l?amico Franco ha deciso di ribattezzare in suo onore l?associazione fondata con lui diciassette anni fa. Il giusto omaggio a un intellettuale dimenticato dai grandi media che, con il Folkclub torinese, ha avviato un?avventura.


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