Famiglia
Ospedale Meyer: una ricerca sui clown in corsia
Dimostra che è possibile ridurre l'ansia dei bambini sottoposti ad intervento chirurgico grazie ai clown-dottori
Questo lavoro è stato ora pubblicato sulla prestigiosa rivista statunitense “Pediatrics”.
“È risaputo che l?anestesia e l?intervento possono essere vissuti come paurosi e stressanti dai bambini – spiegano gli autori -: si stima che il 60% di questi soffra di ansia preoperatoria, considerata anche fattore predittivo di disturbi post-operatori”
Nella ricerca condotta dal servizio Terapia del Dolore dell’Ospedale Pediatrico Meyer, sono stati studiati 40 bambini da 5 a 12 anni che dovevano sottoporsi ad intervento di chirurgia minore in day-surgery, di cui la metà (selezionata casualmente) era accompagnata in sala preoperatoria da 2 clown-dottori e da un genitore, mentre l?altra metà era portata soltanto da un genitore (come di routine).
Nel “gruppo sperimentale” due clown conoscevano il bambino in reparto, trascorrendo insieme circa 15-20 minuti, per poi accompagnarlo fino dentro alla sala operatoria, dove il bambino veniva addormentato dagli anestesisti, mentre era distratto da giochi e magie dei clown.
Tramite specifici test psicologici è stata misurata l?ansia del bambino e del genitore e sono state fatte interviste a genitori, clown, nonché a medici e infermieri della sala operatoria.
I risultati indicano che l?ansia dei bambini accompagnati dai clown diminuisce quasi del 50% rispetto a quando sono senza clown. Inoltre i bambini con i clown non presentano un innalzamento della paura all?avvicinarsi dell?anestesia, come invece succede a quelli senza clown
“Anche i genitori – proseguono gli autori della ricerca – hanno espresso nelle interviste parere positivo per l?iniziativa, poiché si sentono anche loro distratti e rilassati dalla allegra presenza dei clown. Tuttavia emerge un limite in questo studio, espresso proprio dal personale sanitario della sala operatoria che, pur trovando un grande aiuto dai dottori clown, vede in maniera un po? critica l?invasione delle sale operatorie da parte di personale che normalmente non ne fa parte. Tuttavia anche anni fa c?era lo stesso problema con i genitori che non erano ammessi alla sala operatoria e che adesso invece vi entrano sempre con il proprio bambino”.
Questa ricerca, tra le prime al mondo in questo ambito, ha quindi evidenziato l?importanza del gioco e del “ridere” per i bambini in ospedale, dimostrando scientificamente che ridere aiuta i piccoli pazienti ad affrontare il dolore e lo stress, agendo direttamente su ansia e paura.
www.meyer.it
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