Non profit
L’Ue è viva e lotta insiema a noi, e la Germania?
Dall'accordo con la Turchia alle elezioni a Dresda
di Giulio Leben
E’ forse destino, ma il giorno in cui l’Alto Rappresentante per la politica estera della Ue Javier Solana “confessa” che in giornata si raggiungerà probabilmente l’accordo dell’avvio per i negoziati di adesione della Turchia all’Europa, Gerhard Schroeder, gran patron dell’accordo, viene battuto in casa nel recupero elettivo a Dresda.
Il voto nel distretto di Dresda (219.000 aventi diritto) era stato infatti rinviato di due settimane rispetto alla tornata del 18 settembre, a causa della morte di una candidata dell’estrema destra nel corso della campagna elettorale. Risultato: 226 a 222. La Cdu, infatti, ha vinto il mandato diretto con Andreas Lämmel (37%) che ha battuto il candidato della Spd, Marlies Volkmer (32,1%) e quello della Linkspartei, Katja Kipping (19,2%). A complicare, anche se di poco, la situazione: la Spd è diventato primo partito a Dresda (27,9%), la Cdu va a meno 6 (24,4%), la Linkspartei al 19,7%, i Verdi al 7,1%, mentre i liberali fanno il pieno: +9,6 e volano al 16,6%. Non ce la fa a superare lo sbarramente del 5% il partito neonazista Npd, che si attesta al 2,6%
Argomento della campagna elettorale, la Turchia e il suo ingresso in Ue, aveva visto contrapposti Schoreder e Merkel. Il primo a favore, la seconda contraria. La decisione di accellerare l’inizio dei negoziati per l’ingresso in Ue della Turchia, potrebbe sembrare un’indiretta spallata al cancelliere in carica, o quantomeno un’indicazione in favore della candidata cristiano-democratica come futuro cancelliere: prima che lo diventi – sembrano aver pensato a Bruxelles – è bene che si aprano gli accordi e si chiuda il discorso. Chissà, forse a Bruixelles sanno qualcosa che noi non sappiamo.
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