Volontariato

Le strane soddisfazioni di un settimanale della Namibia

Un'inserzione a pagamento del settimanale "Plus" in lingua tedesca esprime "gioia" e "soddisfazione" per la morte di Simon Wiesenthal

di Joshua Massarenti

Di solito, sono comunicazioni pubblicitarie o di servizio. Spesso, il lettore non ci presta grande attenzione. In Namibia, apparentemente, men che meno. C’è voluta quindi la Bbc per scoprire l’incredibile inserzione a pagamento pubblicata dal settimanale namibiano in lingua tedesca “Plus”. Ridotto a un quarto di pagina, il testo si congratula in sostanza con il decesso di Simon Wisienthal, il supercacciatore ebreo che per oltre cinquant’anni ha dato la caccia ai criminali nazisti fuggiti ai quattro angoli del pianeta all’indomani della Seconda guerra mondiale per scampare alla giustizia.

”Con gioia e soddisfazione abbiamo appreso della morte di un grande mostro”. Inizia cosi’ l’inserzione a pagamento che ricorda come ”il 20 settembre, il mondo ed i suoi abitanti si sono liberati di Simon, il cui crimine peggiore e’ stato quello di vivere per 96 anni”.

Dopo l’immediata denuncia del sito della Bbc, l’ambasciatore tedesco in Namibia Wolfang Massing ha immediatamente chiamato l’editore della rivista Hans Feddersen, chiedendogli di scusarsi e pubblicamente. Cosa che l’editore ha fatto, riconoscendo alla Bbc di “aver sbagliato”. Non solo. Arrampicandosi sugli specchi, Feddersen assicura di “aver censurato quell’inserzione pubblicitaria, la quale era ben piu’ dura”. Ma “ovviamente non l’ho fatto abbastanza. In realta’ non avrei dovuta accettarla proprio, lo so”. Ben detto. Salvo che poi, l’editore giustifica l’intera operazione con motivi prettamente economici. In ballo, “c’erano un sacco di soldi, mi hanno dato proprio un sacco di soldi”.

Naturalmente Freddersen ignora chi ci sia dietro il fantomatico gruppo che si firma ”Azione Internazionale contro l’Oblio”, gia’ bollata come ”robaccia nazista” nell’intera Namibia, e non solo. Tutto quello che Feddersen sa dire e’ che ha l’impressione che quanti hanno mandato l’inserzione siano persone che vivono in Germania.

La Namibia e’ stata a lungo protettorato tedesco, dalla fine dell’Ottocento alla prima guerra mondiale. Ma incredibilmente ne ha conservato molti tratti -tra l’altro il tedesco e’ una lingua ancora molto diffusa- ed e’ facile incontrare nella capitale Windhoek -sempre affollata di pensionati tedeschi- piccoli alberghi semifamiliari come quelli che si possono vedere in Baviera, comprese le scritte in caratteri gotici. E molte strade, anche le principali, almeno fino a non molto tempo fa erano ancora indicate nella segnaletica come ‘Strasse’.

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