Non profit
Ci basterebbe un De Villepin
L'editoriale / Un Paese che non sa garantire il ricambio generazionale è a tutti gli effetti un Paese in declino. Cioè senza futuro
La coincidenza può essere letta come esempio di buona e cattiva politica. Negli stessi giorni in cui l?Italia si lacerava sulla proposta dei Pacs, la Francia del primo ministro De Villepin prendeva nuove, decise misure a sostegno della famiglia. Intendiamoci, non abbiamo nulla contro i Pacs. Non è questione di frapporre delle riserve morali. È questione di avere un senso delle priorità: questo si chiede alla politica perché questo dovrebbe essere il suo mestiere. Del resto la Francia è stato il primo Paese ad aver introdotto i Patti civili di solidarietà; non solo, è il Paese più fieramente laico d?Europa e quindi non può certo essere preso come avamposto di una moralizzazione della società. La Francia semplicemente ha preso una decisione del tutto politica pensando al proprio futuro: pur essendo il secondo Paese in Europa (al primo posto c?è l?Irlanda) per indice di natalità, gli esperti hanno sottolineato una leggera flessione. Così, preparando la Conferenza nazionale sulla famiglia hanno suggerito alla politica di prendere alcuni provvedimenti tempestivi, che il governo ha subito varato. Qualche esempio? Verranno dati 750 euro mensili per il terzo figlio al padre o alla madre che prendono congedo dal lavoro per un anno. I genitori di bambini con infermità o disabilità gravi potranno disporre di 300 giorni di permesso retribuito distribuiti nell?arco di tre anni. Infine, entro il 2008 le famiglie francesi avranno a disposizione 48mila posti di asilo nido in più.
Non è evidentemente una rivoluzione. Sono misure prese da un Paese in cui essere famiglia è comunque molto più semplice che in Italia: basti il fatto che a Parigi il fisco applica il quoziente familiare, in base al quale il reddito è suddiviso per le ?bocche? che grazie a quel reddito vivono (Un esempio? Come ha dimostrato Luigi Campiglio, una famiglia monoreddito con figlio minorenne e reddito di 35mila euro in Italia paga oltre 8mila euro di tasse all?anno; in Francia una famiglia analoga ne paga 3.500).
Eppure se la Francia, che ha un indice di natalità di 1,9 figli per donna contro il drammatico 1,2 dell?Italia, ha deciso misure di questo tipo, una ragione ci dovrà pur essere. E questa ragione non è evidentemente di ordine ?morale? ma semplicemente di ordine ?politico?. Un Paese che non sa garantire il ricambio generazionale è a tutti gli effetti un Paese in declino. Cioè senza futuro: come dimostra il semplice fatto che un rapporto così sbilanciato tra popolazione anziana e popolazione giovane porta al collasso della previdenza. La politica quindi, se fa il suo mestiere, deve saper anticipare questi rischi e deve prendere le contromisure adeguate. Ed è questo che la politica italiana ormai da molti anni dimostra di non saper più fare. Così il centrodestra chiude il suo penoso quinquennio di potere avendo saputo tenere alto il tenore di una sola famiglia, quella del presidente del Consiglio. Mentre il centrosinistra si avvicina al più che probabile cambio della guardia perdendosi nei meandri dei Pacs e di tutti i ricatti e controricatti mediatici connessi. Intanto 3 milioni di famiglie con un solo genitore annaspano. Intanto i giovani prima di sganciarsi da casa e rischiare l?avventura di mettere su una loro casa arrivano ai capelli bianchi. E la politica, mediocre e incompetente, continua a non accorgersi di nulla.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.