Formazione

Immigrazione: trenta feriti tra Spagna e Marocco

Una trentina di persone ferite nella nuova valanga di clandestini, quasi mille, che ieri notte hanno travolto il 'muro' che separa l'enclave spagnola di Melilla dal Marocco

di Giulio Leben

Per la seconda volta in 24 ore centinaia di subsahariani hanno dato l’assalto dopo le 22:00 di ieri sera alla doppia barriera metallica della enclave spagnola e quasi 200 sono riusciti a passare. La nuova valanga, che segue quella dell’alba di ieri quando altri 500 hanno tentato di passare e un centinaio ci sono riusciti, ha portato in due giorni ad almeno 300 il numero degli immigrati entrati illegalmente in Spagna per questa via.

Un grande spiegamento di forze dell’ordine a ridosso della doppia barriera metallica non e’ riuscita a sventare il nuovo assalto, realizzato in modo coordinato e grazie a centinaia di scale, e gli agenti solo dopo sono riusciti lentamente a rintracciare coloro che erano riusciti a passare e che vengono ora interrogati nel centro di accoglienza. Nuovi contingenti delle forze dell’ordine confluiscono ora sul posto.

Erano settimane che venivano segnalate ”lunghe colonne” di emigranti che si avvicinavano al ‘muro’ per tentare di scavalcarlo con le scale prima che venisse completato il raddoppio dell’altezza (da 3 a 6 metri) ordinato dal governo per bloccare un afflusso apparentemente inarrestabile. Un afflusso cresciuto dopo l’aumento dei controlli costieri che hanno spinto gli organizzatori dei viaggi clandestini a orientarsi verso Melilla.

I tentativi in massa di scavalcare il muro si sono ripetuti molte volte dall’inizio dell’anno provocando finora tre morti e molti feriti. Il governo ha deciso oltre al rialzo della barriera anche il rafforzamento dei contingenti della Guardia Civil, che controlla il perimetro di alcuni chilometri e la cui insufficienza di organici e’ uno dei motivi della strategia di passaggio in massa, in quanto una parte riesce comunque a entrare in Spagna.

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